Sono entrate in azione questa mattina, martedi 25 febbraio 2025, le forze dell’ordine, alla presenza di personale dell’Ufficio tecnico del Comune di Teano, per liberare l’appartamento popolare che una coppia del posto aveva occupato da qualche tempo nel vano tentativo di dare un tetto alla loro famiglia di fatto. Famiglia che di lì a poco sarebbe anche aumentata di numero, con l’arrivo di un bambino. I carabinieri e l’impresa incaricata sono saliti lì, al primo piano di quell’edificio del quartiere Borgo Sant’Antonio Abate, noto come «case parcheggio» dove è stata scardinata e portata via la porta di casa dell’occupante-assente. L’impresa edile e i Carabinieri erano lì per fare in modo, sia pur attraverso una procedura che a un certo punto procede d’Ufficio, che il Comune di Teano rientrasse in possesso di uno dei suoi appartamenti.
Per questo è possibile vedere l’episodio come il triste resoconto di una brutta storia di quartiere e di un Ente che si fa forte delle procedure previste e della legge. Tutto legale. Il Comune tramite l’Ufficio tecnico ha assistito alla «riconquista» dell’appartamento, malgrado ci risulti che fosse stato raggiunto da puntuale corrispondenza legale via PEC dell’avvocato di parte, nel tentativo di spiegare ai burocrati di turno che per motivi d’opportunità una simile azione di forza dovesse essere per lo meno rimandata e poi ridiscussa mettendo sul tavolo tutte le situazioni consimili esistenti sul territorio di Teano.
Parliamo di persone più che deboli. Non certamente gigli per la legge, ma di sicuro esseri umani con i loro problemi da senzatetto, di famiglie indigenti, con problemi di particolari patologie, mancanza di lavoro e un figlio nato da pochi mesi. Persone le cui poche cosa di loro proprietà si trovavano proprio in quelle quattro mura e di cui la neomamma avrebbe perso l’immediata fruibilità. É giusto che si recuperino i beni indebitamente utilizzati ma è brutto che la gente rischi di percepire l’immagine distorta di Istituzioni che sembra abbiano smarrito il senso della «pietas», della tutela, dell’aiuto verso coloro che hanno sbagliato ma che adesso scontano le loro colpe nelle patrie galere e poi destinate ad affrontare l’Inferno di una vita quotidiana al limite della sopportabilità.
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