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Sicurezza a tempo, mani legate e responsabilità dimenticate

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Ancora una volta Caserta finisce sulle cronache per episodi di violenza notturna. Stavolta lo scenario è via Mazzini, dove – poco dopo le due di notte – è esplosa una rissa tra giovani maghrebini, innescata dal solito copione: parole grosse, poi mani pesanti. Per fortuna nessun ferito, ma la città si ritrova nuovamente a fare i conti con la percezione di insicurezza.

Come accade ormai da mesi, lo schema è lo stesso: dopo mezzanotte, quando i presìdi delle forze dell’ordine si allentano, il centro diventa terreno libero per scontri e danneggiamenti.


Il coro dei commenti… e le stonature della Lega

Subito dopo il fatto, partiti e comitati hanno alzato la voce. Tra questi anche un portavoce della Lega, che ha richiamato l’importanza delle denunce dei cittadini. Nulla da obiettare sul principio, se non fosse che la Lega pare dimenticare un piccolo dettaglio: il ministro che ha in mano le chiavi della sicurezza in Italia – l’Interno – non è un’entità astratta, ma una nomina politica. E l’attuale titolare, Matteo Piantedosi, è proprio l’uomo di fiducia della Lega al governo.

In altre parole, i rappresentanti locali del Carroccio riescono nella non facile impresa di denunciare come assente la stessa politica che a Roma portano come bandiera. Un corto circuito degno di un manuale di satira istituzionale.


Guerriero: “La città non può diventare terra di nessuno”

Più concreto l’intervento di Ciro Guerriero, candidato sindaco, che richiama la necessità di denunciare ogni episodio per dare forza all’azione delle autorità. “Se non si governa l’integrazione, almeno si garantisca il controllo del territorio oltre la mezzanotte – sottolinea – altrimenti Caserta rischia di diventare una terra di nessuno, abbandonata da residenti e attività”.

Il nodo resta sempre lo stesso: mentre i cittadini si arrangiano con segnalazioni e video sui social, chi dovrebbe occuparsi di sicurezza a livello nazionale sembra preferire il silenzio o, peggio, la propaganda con autogol.


Zone grigie e parcheggiatori abusivi

A conferma del quadro, i soliti scenari: viale Veneto che di sera diventa feudo di parcheggiatori abusivi, minacce a chi non paga, auto danneggiate. Storie che si ripetono anche a piazza Vanvitelli e in via Bosco, tra strisce blu e richieste di denaro “extra”.

Nel frattempo, la Commissione straordinaria del Comune prova a mettere un cerotto con l’ennesima ordinanza sugli alcolici allo stadio. Provvedimenti tampone, che nulla risolvono rispetto al vero problema: l’assenza di una strategia organica per la sicurezza urbana.

  
     
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