I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso presentato da Carlo De Simone, 48 anni, conosciuto come “il barbiere di Brezza”, accusato di tentato omicidio per aver sparato al concittadino Antonio Saulle, a Grazzanise nel gennaio 2016. Sembra che il motivo del gesto erano i tanti litigi pregressi, avvenuti tra la vittima ed il barbiere. Quest’ultimo, armato, dopo averlo raggiunto in strada, nei pressi di un bar, gli avrebbe intimato di chiederli scusa davanti ai presenti. Saulle , avvicinandosi per disarmare l’imputato, veniva sparato, con un colpo, da una distanza di circa tre metri. La vittima veniva ferita al braccio sinistro. In seguito allo sparo, inseguito da Saulle, l’imputato aveva iniziato a correre in direzione di un bar, esplodendo altri due colpi contro la vittima, che veniva soccorso e portato in ospedale. I medici avevano diagnosticato una ferita d’arma da fuoco al gomito sinistro, con scoppio dell’epitroclea, guaribile in trenta giorni.
La Corte d’Appello di Napoli, nel confermare la sentenza di primo grado, aveva riconosciuto anche l’aggravante del dolo. Di seguito, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’imputato dichiarandolo improcedibile, reiterando la condanna a 6 anni e mezzo di reclusione.
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