CASERTA – L’esito del voto sul Bilancio, anzi, su quell’ammasso di documenti contabili che questa amministrazione, nell’ultimo istante utile, esaurendo un termine, diffida compresa, di circa 150 giorni, porterà in consiglio giovedì 19 dicembre, è assai incerto.
È questo perché conosciamo bene quanto sono affezionati alla poltrona quelli di Castropignano, che si “spacciano” per politicanti del luogo, ma che in realtà tutt’altro sono .
Ci domandiamo come, a tutt’ora dopo tanti fallimenti, e nonostante le dimissioni dell’assessore Maddalena Corvino, alla quale riconosciamo il coraggio e la coerenza politica del suo gesto, di cui Marino è cosciente , oggi , sia oggi un nemico politico, e per questo sarà costretto a stringere alleanze trasversali per tentare di garantirsi una coraggiosa ricandidatura e una poco probabile rielezione. A tal proposito i “chiacchieroni” dicono che a furia di essere così trasversale si ritroverà nuovamente nel centrodestra passando per Italia Viva.
Un dato certo è che questa città non riesce a voltare pagina a ‘scatenarsi’, votando da anni al suicidio della ragione, che nonostante conoscano tanti dei consiglieri comunali di Caserta, come dei “senza partito”, senza dignità politica, il pronostico non può che pendere dalla parte del sì a bilanci che, ripetiamo, sono destinati a produrre guai molto seri e chiamate dalla Corte dei Conti a tutti quelli che voteranno sì.
Al di là di questo e al di là delle riflessioni che ci possono essere all’interno di quelle aree più responsabili e decenti della maggioranza, che non hanno più intenzione di sostenere questo suk, questo mercato del favore, della prebenda, la questione politica riguarda soprattutto l’identità della minoranza
Apprezziamo che i partiti di centrodestra, che i coordinatori provinciali abbiano preso una netta posizione e dichiarato in coalizione, che, chi giovedì si assenterà non dovrà essere candidato in liste di centrodestra alle prossime elezioni.
Può darsi che questa imposizione possa non interessare granché ad Enzo Bove e a Fabrocile, che di centrodestra non sono, ma interessare invece, direttamente, Nicola Garofalo, sul quale Gianpiero Zinzi mette la mano sul fuoco.
Siccome di questo ragazzo abbiamo una buona idea, anzi lo stimiamo abbastanza per una serie di cose che poi spiegheremo, siamo stati buoni rispetto a Garofalo, rispetto all’assunzione di suo figlio e rispetto a tante altre cose.
Anche se, per quanto riguarda Fabrocile e Bove, se si assenteranno e la loro assenza sarà decisiva, saranno i protagonisti di un ribaltone di cui dovremo prendere atto. Questo si vedrà giovedì. Nel frattempo, noi abbiamo voluto sentire anche dott. Ciro Guerriero, presidente di Caserta Kest’è, il quale ha un’opinione ben definita per quanto riguarda questa amministrazione comunale: “E’ inverosimile, mai ci saremmo aspettati una fine del genere. Bisogna dire che tutto ciò avviene tra il disinteresse e l’insensibilità di un intero consiglio comunale, che rimarca una precisa espressione della città. Il sindaco e la sua pseudo giunta farebbe cosa buona e giusta rassegnare le proprie dimissioni, ma non vogliono tornare a fare i loro lavori che forse non hanno o non sanno fare. Un commissario prefettizio farebbe sicuramente meno danni ed eviterebbe altre inutili spese all’amministrazione e ai cittadini di Caserta. Spese che sicuramente nel futuro, qualora vi saranno delle responsabilità civili e penali, dovranno essere addebitate a coloro che nell’indifferenza prendono decisioni sconclusionate, mettendo a serio rischio il futuro economico della nostra città, in questo ambaradan, qualcuno mi saprebbe dire le entrate certe del nostro Comune ? “
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