Newsletter

Resta aggiornato su tutte le ultime news, gli eventi e le attività di Caserta Kest'è

Ultimi articoli

Tanzarella chiede a Papa Francesco la benedizione per il Macrico

Avatar Redazione
Home > Cronaca > Tanzarella chiede a Papa Francesco la benedizione per il Macrico

CASERTA – Ex Macrico, nel 2021 potrebbe esserci la svolta. E potrebbe arrivare direttamente dal Vaticano. Tutta la documentazione sull’area militare dismessa, di proprietà dell’Istituto diocesano di sostentamento clero, che si estende per circa 330mila mq alle spalle del Monumento ai Caduti, è stata consegnata nelle mani di Papa Francesco direttamente da Sergio Tanzarella, portavoce del comitato Macrico verde e professore alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.

«Ero stato convocato in udienza, insieme ad una collega, per motivi di lavoro – racconta l’ex parlamentare – e in quell’occasione ho avuto la possibilità di illustrare al pontefice l’emergenza Macrico fornendogli tutti gli atti e il materiale prodotti negli ultimi venti anni. Sono due decenni infatti che ci battiamo per scongiurare progetti speculativi e al contempo avanziamo proposte per l’utilizzazione a scopo sociale di quell’area». Tanzarella non si sbilancia sui contenuti della conversazione che definisce ‘riservata’ e sulla posizione del Santo Padre ma ricorda un passaggio dell’ultima enciclica di Papa Francesco «Fratelli tutti» nella quale – pur confermando che il tema della proprietà privata fa parte della dottrina sociale della Chiesa ed è quindi legittima – viene chiarito che la proprietà privata ecclesiastica deve avere una funzione sociale.

LA FUNZIONE SOCIALE
«Trovo difficile riconoscere una funzione sociale – conclude il portavoce del comitato – in un bene totalmente abbandonato da venticinque anni. Occorre che la Chiesa organizzi una risposta in tal senso. Non è più ammissibile che il Macrico resti un bene inutilizzato soprattutto alla luce della grande valenza che ricopre per la città». «L’interesse mostrato dal Pontefice per questa vicenda è un avvenimento di portata straordinaria – è il commento che arriva da Maria Carmela Caiola, vicepresidente di Italia Nostra e fondatrice del comitato Macrico verde del quale fanno parte cinquanta associazioni – è la prima volta che accade in venti anni».

IL NUOVO VESCOVO
Il comitato pianifica di incontrare anche il nuovo vescovo di Caserta, Monsignor Pietro Lagnese che si insedierà il prossimo 20 gennaio in occasione delle celebrazioni di San Sebastiano, patrono della città. «Non lasceremo nulla di intentato – rimarca Caiola – e continueremo a mobilitarci per la salvaguardia di questo polmone verde. Non siamo ancora riusciti a trasformare quell’area in un parco urbano ma almeno abbiamo sventato molti progetti edilizi. Ora con l’aiuto di tutti potremmo realmente essere ad un punto di svolta. E’ ciò che vuole la città e lo testimoniano le migliaia di firme raccolte in meno di tre mesi. Il prossimo passo sarà quello di consegnare al Comune questa petizione – con la quale chiediamo di classificare il Macrico come area F2 inedificabile – e far sì che venga convocato, entro trenta giorni, un consiglio comunale che possa approvare questo atto». E poi c’è l’incognita del Puc, il piano urbanistico comunale.

IL PUC
«Il preliminare, nella sua formulazione attuale, ci preoccupa tantissimo – denuncia Caiola, già assessore provinciale all’Urbanistica e all’Ambiente – perché prevede il riuso edilizio, oltre che delle aree Asi che si trovano a sud della linea ferroviaria, anche delle caserme dismesse. Se dovesse passare questa linea, sarebbe la fine. Fonti interne all’amministrazione ci dicono che il Puc prevede che il sessanta per cento dell’area Macrico venga destinata a strutture ricettive, turistiche, sportive oltre ad ospitare un polo scolastico e tutte le infrastrutture necessarie (strade, rete fognaria, pubblica illuminazione). Inoltre non sarebbero previsti il recupero o il riutilizzo delle cubature esistente ma al contrario ne sarebbe consentita la trasformazione. Ciò significa che i volumi esistenti potrebbero essere abbattuti per fare spazio a ulteriori costruzioni e di conseguenza l’area destinata al cemento supererebbe l’80 per cento della superficie complessiva. Uno scenario a quale ci opporremo con forza’. Il comitato Macrico Verde fu fondato il 7 gennaio del 2001 ma il primo a gettare luce sull’immensa distesa verde al centro della città fu l’allora vescovo di Caserta, Monsignor Raffaele Nogaro, in occasione del Te Deum del 31 dicembre 2000. Da allora si sono succedute campagne di crowdfunding, manifestazioni, raccolte firme, biciclettate e persino la realizzazione di un documentario.

INTERVENTO DEL CANDIDATO SINDACO GUERRIERO

Premesso che siamo l’unico capoluogo di provincia ad avere un’area così estesa (il Macrico) ancora non urbanizzata. La cosa più semplice ed economica da fare è quella di lasciare il Macrico per come è, ovvero un parco, ma a quanto pare, sembra che qualcuno voglia usare una scuola come cavallo di Troia. Detto ciò, ho letto la provocazione che Rosi Di Costanzo ha rivolto agli altri candidati a sindaco e ritengo che sia l’ennesimo teatrino, l’ultimo di tanti, un giochetto per accaparrarsi l’elettorato, ma  ormai visto e rivisto. E’ un comportamento scorretto ed inqualificabile,  che si ripete da 20 anni ogni volta che ci si accinge ad andare a votare. Più che lanciare provocazioni ai competitors, dovrebbe porre la domanda al Sindaco uscente Carlo Marino che, voleva espropriare 7500 mq a Sud Piazza d’Armi, cosa che a mio avviso non si realizzerà mai. Non è possibile che il Comune costruisca una scuola o qualsiasi altra cosa su un’area non di proprietà e senza un Piano Urbanistico che stabilisca che in quella zona si possa realizzare una scuola ( delibera ridicola), oppure porre la domanda dato che ci sono personaggi conosciuti dal suo movimento, vicini all’ Istituto di Sostentamento del Clero (Ente che si occupa di raccogliere risorse per la Chiesa) se vuole donarlo alla città, perchè 38 milioni di euro, come investimento, per la città, sono davvero tanti. Nessun comune d’Italia oggi può spendere milioni di euro per 330.000 metri quadrati in assoluto abbandono e degrado. Sarebbe folle ed impossibile. Preciso che, sono favorevole alla destinazione a F2 che voglio ricordare, con la delibera n.45 dell’11 aprile 2014 il Consiglio Comunale di Caserta, all’unanimità, su proposta di Pio Del Gaudio, stabilì di destinare l’area a F2, in sostanza area verde. La destinazione a F2 dovrebbe saperlo tutti, può essere tale solo con l’approvazione definitiva del Piano Urbanistico Comunale. Quindi, si dovrebbe domandare tramite i propri rappresentanti Apperti e Naim dov’è il PUC e smetterla ogni volta che ci sono le elezioni di tirar fuori il Macrico e chiedere che l’area diventi F2. Ebbene il Consiglio Comunale, come detto, già si è espresso in tal senso. È necessaria solo l’approvazione del PUC. E basta! Parlate di periferie, dei tanti problemi che affliggono la città, invece di fare campagna elettorale sulla ultra decennale questione  Macrico. Intanto, mentre gira la giostra , anch’io invito l’amministrazione attuale, affinchè a breve renda pubblica la propria posizione, sia maggioranza che opposizione, indistintamente, perchè credo fermamente che sia importante rendere pubblica la propria posizione, anche nel rispetto del proprio elettorato, mantenendo l’area destinazione d’uso F2 con indice di edificabilità zero, no speculativo.

  
     
Avatar Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caserta Kest’è

Caserta Kest’è

Giornale online con tematiche di politica, attualità e sport di Caserta e provincia

Cerca
Categorie