Con l’inizio dell’anno scolastico i genitori delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Caserta rischiavano di trovarsi con le porte chiuse e i figli a casa. E non è questione di insegnanti, della loro carenza e dei precari che da anni attendono di essere assunti . È questione di edifici, che sono tutti fuori norma.
Di diverso avviso sono il Dirigente BIONDI e l’assessora Borrelli, che nonostante i solleciti pubblici di mostrare sul portale comunale le certificazioni continuano a darne risposta sui quotidiani, che non riteniamo strumento idoneo, sebbene ottimo per divulgare ciò che gli viene comunicato .(comunicati stampa)
Manca il C.P.I, ovvero il certificato prevenzione incendi rilasciato dai Vigili del fuoco.
Non è da quest’anno che manca e i pompieri da tempo lo fanno presente, per cui se decidono di non aspettare oltre, non sarà certo colpa della loro scarsa pazienza, e non si potrà certo dire che il Comune non è stato avvertito, o che l’amministrazione MARINO eredita problemi lasciati da quelle precedenti. È vero, eredita problemi che non ha creato, ma faceva parte dell’amministrazione lui come altri, nelle trascorse consiliature, questo non cambia le carte in tavola, e cioè che senza il CPI le scuole per questo anno scolastico rischiano di chiudere.
Costa circa un milione e mezzo metterli a posto e, a quanto pare, quei soldi non ci sono.
I tecnici del Comune avrebbero anche proposto una soluzione tampone che potrebbe permettere di aprire le scuole senza il Certificato: siccome il CPI è indispensabile per gli edifici che ospitano più di 30 persone, basterebbe ridurre facendo un’esempio per un’asilo, a una ventina i bambini di ogni scuola; aggiungendoci gli educatori e il personale non insegnante si arriva quasi ai 30 e si può aprire…. In tal modo, però, invece di 600 bimbi, ne resterebbero a casa “solo 200”, perché per portare a 20 la capienza bisognerebbe escludere 7 o 8 piccoli per ogni sede, ma sarebbe sempre un grosso problema per tutte quelle famiglie. E, poi, chi dovrebbe decidere di prenderne uno al posto di un altro? e chi si prende la briga di lasciare a casa quei sette o otto bambini per ogni istituto?
La decisione, insomma, è politica oltre che economica ma soprattutto il tempo stringeva, per cui una qualsiasi decisione dovevano prenderla. A meno che qualcuno non riusciva ad ottenere dai Vigili del fuoco un’altra proroga anche per l’ anno scolastico 2016-2017….
Intanto i primi casi di chiusura si stanno verificando…l’amministrazione provinciale è stata costretta a chiudere l’ITC terra di lavoro, causa un grave problema all’impianto elettrico, il provvedimento con relativo sequestro da parte degli ispettori dell’ASL di Caserta, porta la firma del dirigente Madonna
da FACEBOOK il post con foto di una studentessa di un noto istituto casertano
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