CASERTA – Alle 21 in punto Luciano Ligabue è salito sul palco della Reggia di Caserta, accompagnato dalla sua storica band e dal figlio Lenny alla batteria. Con lui Fede Poggipollini, Max Cottafavi e Niccolò Bossini alle chitarre, Luciano Luisi alle tastiere e Davide Pezzin al basso: una formazione che ha fatto vibrare la piazza in una notte di musica e memoria.
Il concerto ha celebrato i 30 anni di Certe notti e dell’album Buon Compleanno Elvis, una pietra miliare della musica italiana. «Siete stati una gran botta», ha scritto Ligabue sui suoi canali social, salutando Caserta dopo un lungo abbraccio durato quasi una settimana: tra prove, esibizioni e allestimenti, la città si è trasformata in un villaggio globale, con un’atmosfera sospesa, quasi cinematografica. Una produzione imponente, un’organizzazione che ha funzionato, nonostante la mancanza di un’area dedicata alla stampa.
Una vetrina internazionale… che non deve restare tale
L’evento è stato una grande vetrina per Caserta, un’occasione di visibilità e prestigio che pochi altri eventi sanno garantire. Migliaia di spettatori, attività economiche animate, strutture ricettive piene, un indotto che ha mosso lavoro e risorse.
Ma la domanda resta: cosa resta alla città quando si spengono le luci del palco?
Perché se Caserta è capace di organizzare concerti di questa portata, allora non può continuare a vivere di eventi straordinari senza costruire una programmazione stabile, che dia linfa a turismo, lavoro e cultura.
Un concerto non basta a rilanciare un territorio. Serve una visione. Altrimenti, passata la festa, resta solo la solita polvere sotto il cannochiale.
Le canzoni sono state le seguenti del rocker di Correggio sono state
- I ragazzi sono in giro
- Questa è la mia vita
- I duri hanno due cuori
- La meta della Mela
- Lambrusco e pop corn
- Il giorno dei giorni
- Cosa vuoi che sia
- Le donne lo sanno
- Lettera a G.
- Happy hour
- Happy Hour
- Figlio di un cane
- Bambolina e Barracuda
- Non è tempo per noi
- Piccola stella senza cielo
- Balliamo sul mondo
- Buon compleanno Elvis
- Quella che non sei
- seduto in riva a un fosso
- Vivo o morto X
- Hai un momento Dio
- si viene e si va
- Il meglio deve ancora venire
- Il mio nome è mai più
- Leggero
- A che ora è la fine del mondo
- Tra palco e realtà
- Urlando contro il cielo
- Certe notti ( con presentazione poi della band)
Tutto è cominciato con un evento che, almeno sulla carta, avrebbe potuto trasformarsi in un delirio di code, lamentele e post indignati su Facebook: Luciano Ligabue, icona del rock italiano, ha scelto la Reggia di Caserta come unica tappa del Sud per il suo tour celebrativo dei 30 anni di Certe Notti. Risultato? Oltre 40.000 persone sotto un cielo sereno, tra le mura illuminate della Reggia, per tre ore di musica e pura emozione. Il tutto in una città che – almeno per una sera – ha dimenticato buche, caos, polemiche e disillusione.
Eppure, lo ripetiamo, un’amministrazione comunale non c’era.
Ma c’era tutto il resto: forze dell’ordine perfettamente coordinate, vigili che sembravano usciti da un manuale di efficienza urbana, gate d’ingresso ordinati come in aeroporto, trasporti pubblici funzionanti (davvero!), piano traffico impeccabile, nessuna auto parcheggiata a casaccio, pubblico rispettoso, civile, festante.
Una Caserta pulita. Viva. Meravigliosa fantastica
Nei prossimi giorni vi saranno ad ogni modo altri eventi e concerti ossia sono previsti, R. Hunt, Tananai, Giorgia, e Francesco de Gregori.













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