SEQUESTRATI APPARECCHI TRUCCATI TRA NAPOLI, CASERTA, BENEVENTO E CHIETI
NAPOLI – Un’azione coordinata e capillare contro il gioco irregolare ha portato al sequestro di 23 apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, installati in diversi esercizi commerciali delle province di Napoli, Caserta, Benevento e Chieti.
L’operazione è scattata a seguito di un’analisi approfondita dei flussi di gioco condotta dall’Ufficio Controlli della Direzione Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insieme al personale della Direzione Territoriale per la Campania e con il supporto tecnico della Sogei. I controlli sono stati eseguiti in modo congiunto con la Guardia di Finanza e con funzionari della Direzione Antifrode e di quattro strutture territoriali dell’Agenzia.
LE VERIFICHE E I SEQUESTRI
I funzionari hanno passato al setaccio 19 locali tra sale scommesse, bar e tabaccherie. In tre di questi – ad Atessa, Bacoli e Napoli – sono stati individuati apparecchi manomessi, con conseguente sequestro penale di 14 slot machine e del denaro contenuto all’interno, pari a circa 5.100 euro.
A Giugliano, invece, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo altri nove apparecchi non conformi alla normativa vigente.
IL SISTEMA: DOPPIA SCHEDA PER EVADERE IL FISCO
Dalle ispezioni è emerso un sistema ingegnoso ma illecito: all’interno delle macchine era stata installata una seconda scheda di gioco, abilmente occultata, in grado di alterare il conteggio delle giocate e sottrarre parte degli incassi al controllo dell’Agenzia.
In questo modo, gli esercenti riducevano artificialmente la base imponibile per il calcolo del PREU (Prelievo Erariale Unico), evadendo di fatto le imposte dovute.
Secondo le prime stime, qualora le schede sequestrate non consentissero la lettura dei dati, l’imposta evasa ammonterebbe a circa 6 milioni di euro su base annua.
VIOLAZIONI E DENUNCE
Oltre alle irregolarità fiscali e tecniche, i controlli hanno fatto emergere violazioni amministrative legate alla mancata sorveglianza dei locali e all’accesso di minori in aree dove si pratica gioco a vincita in denaro.
Tre persone sono state deferite alle competenti Procure della Repubblica, mentre proseguono gli accertamenti per quantificare in modo preciso il danno erariale.
LA RETE DEL GIOCO SOMMERSO
L’intervento dell’Agenzia e della Guardia di Finanza si inserisce nel più ampio piano di contrasto al gioco illegale e alle frodi nel settore delle slot machine, un fenomeno che – sotto l’apparenza di un passatempo – alimenta evasione fiscale, riciclaggio e infiltrazioni criminali
Un colpo al cuore di un sistema parallelo che, con un clic truccato, prova a battere lo Stato sul suo stesso campo: quello del gioco















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