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ESCLUSIVA. Enzo Ferraro è in carcere dopo la condanna definitiva. Esclusa l’associazione camorristica ma gli avvocati stanno zitti e i giornali tacciono

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CASERTA – Da questa mattina Vincenzo Mario Ferraro, detto Enzo, ex vicesindaco di Caserta, si trova in carcere in esecuzione del provvedimento emesso a seguito della sentenza definitiva della Corte di Cassazione.

La Suprema Corte ha confermato la condanna a sette anni di reclusione per corruzione inflitta nel gennaio 2019 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la vicenda degli appalti pilotati nel trasporto disabili del Comune di Caserta.

Ferraro dovrà ora scontare la pena residua, al netto del periodo di detenzione preventiva già trascorso nel 2015. Nella  giornata di è stato arrestato anche Giuseppe (Pino) Gambardella, ex dirigente delle Politiche sociali del Comune, coinvolto nel medesimo procedimento.

La notizia dell’arresto, che Caserta Kest’è pubblica in esclusiva, giunge con ore di ritardo rispetto all’esecuzione del provvedimento, a causa del fitto riserbo mantenuto dai legali di Ferraro, che da giorni non rispondono alle chiamate né rilasciano dichiarazioni ai giornali cartacei e alle testate online (che si sono nel frattempo dimenticate del processo pendente contro l’ex sindaco), impedendo di fatto una diffusione completa dell’informazione. Una situazione sconcertante per un fatto di tale rilievo, che chiude uno dei capitoli più controversi della storia amministrativa recente del capoluogo.

Le accuse e la sentenza

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, aveva ricostruito un sistema di favori e mazzette legato agli appalti per i servizi sociali e in particolare per il trasporto disabili, gestiti da cooperative riconducibili all’imprenditore Angelo Grillo di Marcianise, già condannato per reati connessi al clan Belforte.
Nel corso del processo, l’originaria aggravante dell’associazione mafiosa è stata esclusa, ma i giudici hanno confermato le accuse di corruzione e turbativa d’asta: secondo le motivazioni, Ferraro avrebbe utilizzato il suo ruolo politico e amministrativo per orientare le gare e garantire vantaggi alle imprese amiche, in cambio di utilità personali e politiche.

Vicesindaco e superassessore

Esponente storico del centrodestra casertano, Ferraro aveva iniziato la sua carriera nei primi anni Duemila. Nel 2004 fu nominato vicesindaco dall’allora sindaco Luigi Falco in quota Udc, mantenendo un ruolo di primo piano fino al 2006. Durante la successiva amministrazione di Nicola Petteruti (centrosinistra), rimase in minoranza, per poi tornare alla vice-sindacatura con Pio Del Gaudio, all’interno di una giunta segnata da contrasti e scandali. Come dirigente del cantiere dei rifiuti e assessore ai lavori pubblici, Ferraro esercitava — secondo le indagini — un’influenza pervasiva sull’apparato comunale, tanto da essere soprannominato “superassessore”. Nel corso delle perquisizioni avvenute nel 2016 in casa sua venne ritrovato materiale elettorale a sostegno dei candidati delle liste di Carlo Marino, candidato del Pd e del centosinistra, poi vincitore delle elezioni comunali.

Le ricadute sulla procedura di scioglimento

La condanna definitiva per corruzione non avrà riflessi diretti sulle pratiche legate allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Caserta. Se fosse stata confermata l’aggravante camorristica, si sarebbe trattato della prima condanna di questo genere per un amministratore del capoluogo, confermando in sede penale quanto prospettato nella relazione ministeriale di scioglimento.
La vicenda giudiziaria di Ferraro si chiude dunque mentre l’ente attende, per la primavera prossima, il giudizio amministrativo del Tar del Lazio sul ricorso presentato dal sindaco Carlo Marino contro il decreto di scioglimento.

Con l’arresto di Enzo Ferraro, si chiude un capitolo lungo vent’anni di politica casertana, fatto di intrecci, fedeltà e potere. Un epilogo che Caserta Kest’è è in grado di raccontare oggi in anteprima, rompendo il silenzio che per giorni ha avvolto una delle notizie più gravi e significative della recente cronaca politica locale.

  
     
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