Dopo la pausa estiva anche la politica si rimette in moto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il panorama politico di Terra di Lavoro evidenzia come i partiti siano in difficoltà e che ormai il civismo sia la strada preferita da molti perché si ha maggiore libertà di movimento nell’allearsi con questo o quel politico. Del resto l’obiettivo per molti è uno solo: vincere, ad ogni costo.
Ad oggi la provincia di Caserta, intesa come territorio con 104 comuni, ha un unico ‘dominus’: il consigliere regionale Giovanni Zannini, capace di ‘insediarsi’ in gran parte dei territori con uomini di propri fiducia. Una vera e propria ‘corazzata’, quella al seguito di Zannini che, con il suo gruppo dei ‘Moderati’, è stato capace di candidarsi con una coalizione e poi appoggiare l’altra coalizione perché risultata vincitrice alle elezioni.
Ormai gran parte dei sindaci casertani, alcuni anche di comuni molto grandi, devono fare i conti con il gruppo degli ‘zanniniani’. Ne sanno qualcosa, ad esempio, Antonio Trombetta a Marcianise e Antonio Mirra a Santa Maria Capua Vetere. Zannini ha fatto scuola e in molti hanno seguito la sua scia, preferendo spesso candidarsi in liste civiche piuttosto che presentarsi sotto lo stemma di un partito nazionale.
Proprio per questo i partiti sono in difficoltà. Iniziamo dal centrodestra. Forza Italia si sta ricostituendo attorno alla figura del presidente della Provincia Giorgio Magliocca che governa proprio grazie al supporto del folto gruppo di politici legati a Zannini. Quest’ultimo, quindi, sostanzialmente governa con Magliocca alla Provincia di Caserta ed è un fedelissimo di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e leader del Partito democratico in Campania.
Proprio la situazione in Provincia permette di analizzare la posizione del centrodestra: Fratelli d’Italia è all’opposizione di Magliocca mentre la Lega è spaccata: i fedelissimi di Zinzi sono all’opposizione mentre i leghisti più vicini al coordinatore provinciale Salvatore Mastroianni sostengono l’asse Magliocca-Zannini.
LA CRISI DEI PARTITI
Le difficoltà anche dei dirigenti provinciali dei partiti a compattare le fila ha portato a una sempre minore identità politica da parte degli stessi protagonisti. I candidati, pur intrecciando rapporti con questo o quel ‘big’ della politica regionale o anche nazionale, preferiscono non legarsi a un singolo partito ma seguire il vento perché ormai l’unico obiettivo è quello di vincere le elezioni o, in seconda battuta, salire sul carro del vincitore di turno.
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