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Benvenuti al Comune di Caserta: dove i guai sono sempre disponibili… anche in proroga

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Lo sapevamo tutti: i primi passi dei commissari a Caserta sarebbero stati pieni di portugi come le nostre strade. Ma che sembrassero giunti senza Google Maps , senza neanche una guida turistica o il minimo orientamento istituzionale, beh… questo no, non ce lo aspettavamo.

Il prefetto Scolamiero, con la sua vice Caruso e il dirigente Anatriello (reduce da un primo giro di giostra ai tempi del commissariamento Nicolò, finito con qualche amicizia un po’ troppo “calorosa” con Franco Biondi e soci), si ritrovano oggi a dover “fare con quello che c’è”. Peccato però che “quello che c’è” sia esattamente il problema.

Già ieri, alla prima riunione col gruppo dirigente – talmente esiguo da sembrare un’assemblea condominiale fuori stagione – la figuraccia era in agguato: da un lato, è stato chiesto a Luigi Vitelli di restituire le deleghe gentilmente regalategli da Biondi (pluri-indagato e ormai ex deus ex machina del Comune); dall’altro, nella stessa seduta, è stato proposto a Giovanni Natale di riprendersi l’Urbanistica.
Sì, proprio lui.
Quello in proroga post-pensione.
Quello arrestato qualche mese fa.
Quello liberato dal Riesame solo perché, testualmente, “non serve tenerlo dentro mentre lo processiamo”.
Quel Giovanni Natale lì.

A rendere la scelta ancor più brillante, c’è un piccolo dettaglio genealogico: Natale è cugino del sindaco sciolto per infiltrazioni camorristiche, Carlo Marino. Insomma, se volevano una falsa partenza, l’hanno centrata in pieno. Proprio al centro del bersaglio. Urbanistica, Sportello Unico per l’Edilizia, permessi di costruire, SCIA e silenzi-assensi… tutto nelle mani dell’uomo che la magistratura tiene già sotto la lente. Ma con stile, eh.

Nel frattempo, tra una delega revocata e una riesumata, pare che lo stesso ex sindaco – sì, quello che da intercettazioni risulta definirsi camorrista a sua insaputa – stia continuando a “chiedere lumi” ai superstiti di palazzo Lucarelli. Pare telefoni spesso, con quella tipica curiosità del turista che ha perso il pullman per il rientro.

Se davvero la triade commissariale vuole capire dove si è infilata, qualcuno le consegni non il diario di bordo di Caserta kest’è, ma una copia cartacea di CasertaCe – Antologia degli orrori, edizione rilegata, cinque anni di dossier in omaggio. Altrimenti, tra un’ingenuità e l’altra, al prossimo giro rischiano di proporre Raffaele Cutolo per la delega al decoro urbano.

O magari direttamente a quella della trasparenza. Perché a Caserta, si sa, l’assurdo non è un incidente. È un regolamento.

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