MONDRAGONE – La situazione diventa incandescente dopo alcuni minuti di provocazioni reciproche tra le due fazioni. I bulgari in quarantena affacciati ai balconi, i mondragonesi in strada. Da un palazzo volano sedie di legno, per reazione viene sfondato il vetro di un furgoncino, divelta la targa di un’auto in sosta, portata in trofeo al grido di “Mondragone siamo noi”.
In mattinata, i bulgari avevano protestato per chiedere cibo e la possibilità di uscire per guadagnarsi da vivere nei campi come braccianti. Nel pomeriggio, circa 200 mondragonesi chiedono il rispetto delle prescrizioni. E basta un attimo per sfiorare lo scontro alle due comunità. Non a caso il vescovo di Sessa Aurunca, monsignor Piazza, aveva lanciato un appello a evitare ogni forma di xenofobia. Nel tardo pomeriggio i manifestanti bloccano la statale Domiziana.
Lascia un commento