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Caserta chiama, Salvini risponde…l’intervista

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Dopo un lungo braccio di ferro avete chiuso con Berlusconi e Meloni l’accordo per le elezioni regionali. Qual è lo stato di salute della coalizione di centrodestra?
Lo stato di salute del centrodestra è quello di una coalizione solida che oggi rappresenta, secondo tutti i sondaggi, oltre il 50% dei consensi degli italiani. E nei Paesi normali chi ha la maggioranza tra la gente, di solito sta al Governo. Soltanto in Italia da un anno comanda chi le elezioni le ha perse tutte o quasi. Le elezioni regionali di settembre saranno l’ennesimo avviso di sfratto

Che risultato si attende dal voto?
Siamo attrezzati per vincere ovunque, da Nord a Sud. A differenza di cinque anni fa, quando la coalizione andò divisa, oggi la Lega ha esercitato il ruolo di primo partito italiano: i cittadini si aspettano responsabilità e abbiamo fatto di tutto per trovare un’intesa col resto del centrodestra.
Il governo Conte riuscirà a reggere?

Forse reggerà la crisi politica, la passione per la poltrona è sempre un ottimo motivo di stabilità, ma quando purtroppo verranno al pettine i nodi della realtà, dell’economia, delle tasse, della mancanza di infrastrutture, allora non ci sarà gioco di prestigio capace di prolungare oltre la triste deriva di questo triste, e pericoloso, governo

Usciamo dalla crisi Covid impauriti e impoveriti. E’ ottimista sul futuro del sistema-Italia?
Sono ottimista perché l’Italia è un Paese straordinario, da sempre capace di risollevarsi dalle crisi più forte di prima, ma sono pessimista sul fronte politico: Conte guida un governo non all’altezza.

Covid. C’è un caso-Lombardia, comunque lo si guardi. Cos’è successo a suo avviso? Il virus circolava già prima dell’allarme?
È successo un fatto, non qualcosa su cui si può dibattere. È successo che in una dittatura comunista, la Cina, è scoppiata una pandemia che il Regime ha voluto tenere nascosta al resto del mondo. E questa scelta scellerata è costata la vita a migliaia di persone innocenti. Quanto alla Lombardia, quello che bisognerebbe dire è soltanto “Grazie”. Grazie ai cittadini lombardi che per primi hanno affrontato il Covid in Europa, grazie a medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario per il sacrificio straordinario con cui hanno salvato, curato, aiutato, ogni giorno senza pause e senza turni. Bisognerebbe dire “Grazie” ai sindaci, di ogni colore politico, che hanno fatto miracoli per alleviare i disagi dei loro cittadini, così come bisognerebbe dire “Grazie” al Presidente Fontana e alla sua squadra per aver retto, praticamente senza aiuti da Roma, l’intero urto dell’epidemia. È quello che ha fatto il Presidente Mattarella, scegliendo Codogno per le celebrazioni del 2 Giugno, così come il Papa che ha voluto incontrare il Presidente Fontana e una delegazione di medici lombardi. Per questo, come cittadino e come cattolico, sarò sempre riconoscente a entrambi. Aggiungo un altro ringraziamento: grazie agli ospedali di Mantova e Pavia, e in particolare al professor Giuseppe De Donno, per aver sperimentato con successo la cura al plasma consentendone l’espansione in tutta Italia.

Dopo gli Stati generali voluti da Conte, le soluzioni per le imprese sono ancora incerte. Che voci raccoglie da chi fa impresa?
Sofferenza, sgomento, solitudine. Da mesi gli imprenditori pagano tasse, utenze, stipendi, anticipano i soldi per la cassa integrazione, senza che dal Governo arrivi un solo segnale concreto di sostegno e vicinanza. Non si può andare avanti così.

Si è pentito di non essere andato – con le altre opposizioni – a Villa Pamphili?
Non mi interessa partecipare alle passerelle di un premier vanitoso e lontano dalla realtà: siamo pronti al confronto nelle sedi istituzionali. In Parlamento abbiamo già depositato molte proposte concrete: modello Genova per far ripartire le infrastrutture, saldo e stralcio cartelle esattoriali, Flat Tax per famiglie e imprese.

Sospendere l’Iva su alcuni beni può essere una soluzione?
La Lega è favorevole a tutti i tagli di tasse, ma anche su questo la maggioranza non è d’accordo al proprio interno.

Dall’Europa arrivano soldi veri. Lei continua a essere scettico sulle diverse misure adottate, se per noi saranno senza condizioni?
Chi crede ai soldi senza condizioni dall’Europa crede alle favole. E non perché lo dice Salvini. È scritto nero su bianco sui Trattati, lo ribadiscono i Commissari Europei ad ogni occasione, i soldi saranno condizionati a “riforme”. E quando Bruxelles dice “riforme”, intende sempre tagli di scuole, ospedali e servizi. Lo sanno bene i greci che infatti di aiuti europei non vogliono più sentire parlare.

Il tema immigrazione, suo cavallo di battaglia, sembra essere passato in secondo piano fra le priorità del Paese. E’ risolto o è cambiata la percezione?
Il problema è reale: gli sbarchi continuano, centinaia al giorno, addirittura con decine di immigrati positivi al Covid, sul territorio esplodono vere e proprie bombe sociali come a Mondragone, l’accoglienza è un business con molte ombre come dimostra l’inchiesta scandalo che coinvolge coop e religiosi a Bergamo.

A un anno da quando chiese “pieni poteri”: cosa voleva dire? Ripeterebbe quell’appello?
Volevo dire che in un Paese democratico a decidere chi governa sono i cittadini, non i giochini di palazzo…

Elezione diretta del premier, “Sindaco d’Italia”. E’ una riforma trasversale su cui punterà?
Noi chiediamo di restituire la parola agli italiani, con qualsiasi legge elettorale, ma ricordando che secondo la nostra Costituzione: “la sovranità appartiene al popolo”, non ai capricci di Renzi.

Sulla giustizia la Lega ha votato, al governo con i Cinque Stelle, molte misure giustizialiste contenute nello “Spazzacorrotti”. Ne è pentito?
Noi abbiamo votato misure giuste che aumentavano le pene per i delinquenti, mentre su prescrizione, garanzie di giusto processo e intercettazioni abbiamo frenato certe derive grilline.

Cosa pensa dell’intero sistema giustizia italiano? Lei spesso si dichiara garantista ma poi usa espressioni come “marcire in carcere” o “buttare via la chiave”…
Penso che ci siano troppe leggi e che siano per la maggior parte incomprensibili e pericolose per via della paranoia che diffondono nell’economia, scoraggiando opere pubbliche, iniziative private, e allontanando gli investitori stranieri. Per questo, quando torneremo al Governo, uno dei nostri primi provvedimenti sarà la sospensione e radicale revisione dell’attuale Codice degli Appalti, che riscriveremo sul “modello Genova”, dove con efficienza senza precedenti, e grazie alle procedura avviate dalla Lega al Governo, il Ponte Morandi è stato ricostruito in meno di un anno.
Quanto invece al “buttare la chiave per i delinquenti”, è semplicemente un modo più popolare per dire che la certezza della pena, esattamente come il garantismo, è un pilastro fondamentale di uno Stato di diritto.

Caso Palamara, dalle intercettazioni emergono pratiche a dir poco inopportune all’interno della magistratura. Come correre ai ripari? Le piace la bozza di riforma del Csm del ministro Bonafede?
No. Non basta stabilire come si entra nel Csm, è necessario capire chi ha le qualità per entrarvi. Bonafede non ha la forza e la capacità per una riforma radicale.

Le carceri italiane esplodono, qual è la sua soluzione?
Di certo non l’indulto o altri provvedimenti che riportino mafiosi e delinquenti in libertà.
Se le carceri sono piene, la soluzione è costruirne di nuove, più moderne, quindi anche più vivibili per chi deve scontarci la pena.

La maggioranza cambierà i Decreti sicurezza, darete battaglia?
Non sarà soltanto la Lega a fare le barricate, con noi ci saranno migliaia di cittadini onesti che chiedono di vivere in un Paese dove le regole valgono per tutti e dove la difesa dei confini è la premessa doverosa su cui costruire un futuro fondato sulla libertà, sul buonsenso e sul diritto di vivere la propria vita in pace e sicurezza.

 

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