Il catechismo è un momento cruciale per la formazione spirituale di centinaia di bambini, ma nella diocesi di Caserta questa funzione essenziale sembra essere messa in secondo piano. Attualmente, 300 bambini residenti nel centro storico frequentano le sale parrocchiali di via del Redentore per il catechismo. Tuttavia, da quando le diocesi di Caserta e Capua sono state accorpate sotto la guida dell’attuale vescovo, gli spazi destinati ai più piccoli sono stati ridotti e relegati in stanze non idonee.
Le sale che un tempo accoglievano i bambini sono state ammodernate per creare una sala riunioni destinata agli incontri dei sacerdoti della diocesi di Capua. Da quel momento, i bambini sono stati spostati in stanze prive di riscaldamento e poco adatte a ospitare attività formative, soprattutto nei mesi invernali. La situazione ha generato malcontento tra i genitori, che lamentano condizioni non dignitose per i loro figli.
Don Enzo De Caprio, parroco responsabile della gestione degli spazi, potrebbe richiedere nuove aule nel seminario vescovile per garantire un ambiente più adeguato. Tuttavia, la richiesta non è ancora stata inoltrata, lasciando intravedere possibili frizioni o difficoltà di dialogo con il vescovo. Questo ritardo alimenta le preoccupazioni delle famiglie e pone interrogativi sulla priorità data all’educazione religiosa dei bambini rispetto ad altre attività della diocesi.
La Bibbia offre numerosi insegnamenti sull’importanza di prendersi cura dei più piccoli. Gesù stesso afferma: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me” (Matteo 18:5). Questo monito dovrebbe spingere la diocesi a considerare con urgenza le necessità dei bambini, garantendo loro spazi adeguati per crescere nella fede.
La decisione di privilegiare le esigenze organizzative degli adulti rispetto al benessere dei più giovani sembra contraddire l’esempio evangelico, che pone i bambini al centro dell’attenzione della comunità cristiana. La parabola del Buon Pastore, che lascia le novantanove pecore per cercare quella smarrita (Luca 15:4-7), è un richiamo a non trascurare nessuno, specialmente i più vulnerabili.
Mentre si attendono segnali di dialogo tra don Enzo De Caprio e il vescovo, i bambini continuano a frequentare stanze inadeguate. È necessario un intervento tempestivo per risolvere questa situazione, magari prevedendo l’utilizzo di spazi alternativi già disponibili nel seminario vescovile o in altre strutture della diocesi. La formazione religiosa non può essere sacrificata a causa di scelte logistiche che sembrano dimenticare l’essenza stessa della missione cristiana: accogliere, educare e amare.
Le famiglie dei 300 bambini coinvolti si augurano che la diocesi di Caserta possa trovare al più presto una soluzione, dimostrando concretamente l’importanza di investire sui più giovani, futuro della comunità cristiana.
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