Comune di Caserta, credito congelato da dieci anni a imprese e tecnici.

«Tempi certi e rapidi per il pagamento delle fatture delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione e cancellazione della norma che consente agli enti locali di ignorare i solleciti di pagamento una volta dichiarato il dissesto». A denunciare la situazione di sofferenza economica che vivono le imprese e i tecnici con un post sulla…

«Tempi certi e rapidi per il pagamento delle fatture delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione e cancellazione della norma che consente agli enti locali di ignorare i solleciti di pagamento una volta dichiarato il dissesto».

A denunciare la situazione di sofferenza economica che vivono le imprese e i tecnici con un post sulla sua pagina Facebook è il consigliere regionale della Lega Gianpiero Zinzi dopo una serie di incontri avuti nelle ultime ore con imprenditori e professionisti.

«A chiacchiere tutti dicono di voler aiutare le imprese locali, ma nessuno assume decisioni concrete che mettano al riparo chi lavora da una norma assurda che, nei fatti, lede il diritto al giusto compenso di chi ha operato per la pubblica amministrazione – ha sottolineato – gli imprenditori, i tecnici e i professionisti in genere vantano crediti enormi dagli enti locali che, in molti casi finiscono per percepire solo dopo anni o, addirittura, non percepire più.

Questo stato di cose ha compromesso il futuro di diverse aziende che sono state costrette a chiudere i battenti per commesse pubbliche non pagate.

Questo quadro diventa ancor più desolante se lo si parametra alla nostra provincia, e al Comune di Caserta, dove non si contano gli imprenditori che vantano somme dagli enti locali quasi tutti in dissesto. Grazie ai due dissesti dichiarati dal Comune di Caserta, ci sono imprese e tecnici che attendono il pagamento delle loro spettanze da oltre dieci anni: un tempo insostenibile per chi ha sostenuto dei costi per materiali e forza lavoro e ha dovuto rinunciare ad altre commesse che, invece, sarebbero già state pagate.

C’è bisogno di invertire la rotta, lo dobbiamo alle imprese del nostro territorio».

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