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Disservizi al cimitero di Caserta. Manca l’acqua per i vivi e per i defunti

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Caserta – In questo giorno, in queste ore, i comuni mortali dedicano molto tempo ai loro papà e ai loro cari defunti. Il cimitero si popola  di persone che si affrettano e si riversano per rendere più decorose le tombe dei loro familiari, provvedendo a pulizie straordinarie delle cappelle funerarie, delle lapidi. In queste operazioni di maquillage, si fa per dire, viene e dovrebbe essere utilizzata molta acqua. Elemento che, lungo i viali della valle di lacrime, inaspettatamente manca, è carente, appeso ad un flebile scorrere; se non, addirittura, assente . Questo significa che le condutture sono insufficienti e che, quindi vanno ammodernate e potenziate. Questo significa che il deflusso dell’acqua corrente va potenziato. Non è possibile che, quando all’utenza, che, al camposanto, affluisce in maniera straordinaria, non venga garantito lo stretto necessario per adempiere ad un dovere verso le tombe dei propri cari estinti. Purtroppo, ancora una volta, in questi giorni di ricorrenza, di affollamento, in un cimitero sempre più alle prese con dimensioni notevoli, si assiste a scene d’inizio novecento, quando la gente si recava alle fontane pubbliche e doveva mettersi in fila, in coda per riempire i recipienti per il proprio fabbisogno familiare e domestico. Anche nel nostro cimitero è ricomparsa questa scena di povertà e di miseria. La situazione, nel nostro cimitero è insostenibile, come hanno potuto constatare tutti coloro che non hanno potuto usufruire di un servizio pubblico. Certo, non bisognava arrivare a questi giorni particolari per accorgersi che il fenomeno era e poteva e doveva essere arginato e non diventare o trasformarsi in emergenza e, quindi, andava rimediato in tempo. Bisognava e bisogna provvedere a lavori urgenti, che consentano l’erogazione fissa, corrente e costante dell’acqua. A meno che non si voglia che nelle cappelle funerarie private e confraternitali vengano installati dei serbatoi come quelli esistenti nelle abitazioni domestiche o che altri privati cittadini, privi di gentilizi, ma alle prese con lapidi mortuarie murali o di terra da pulire, non si portino la provvista dalle loro case. Il che sarebbe assurdo, ridicolo e paradossale, ma non impossibile, in un contesto in cui i soldi si regalano a certi vivi che si aumentano anche gli stipendi per farli ingrassare sempre di più nel novero dei loro affari e l’acqua si nega a chi potrebbe suffragare l’anima dei propri cari con un fiore inserito in un contenitore in cui ci sia bisogno dell’alimento indispensabile per farlo sopravvivere il più possibile.

il ” prato” del cimitero di Caserta dove sono sepolti i bambini.

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