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Dove sono i 23 milioni degli sms per AMATRICE?

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 Sul destino dei 33 milioni di euro raccolti con gli sms solidali all’ indomani del sisma che ha piegato Amatrice, Arquata, Accumoli e gli altri comuni del cratere è solo una goccia in un mare di sconforto per i tanti che aspettano ancora che le parole e le promesse arrivate in elicottero insieme ai vertici dello Stato alla fine di agosto dello scorso anno si trasformino in qualcosa di concreto.

Amatrice e Accumuli, entrambi in provincia di Rieti, sono stati due dei paesi più colpiti dal terremoto dell’agosto 2016. Subito dopo le prime scosse la Protezione Civile aveva attivato un numero per le donazioni di due euro via SMS, il 45500 (un sistema già usato per altri sismi, come quelli in Abruzzo ed Emilia).

Attraverso quel numero, sono stati donati circa 23 milioni di euro. A questi si aggiungono 9,2 milioni di euro donati direttamente sul conto corrente bancario aperto dal Dipartimento della Protezione Civile sempre a questo scopo. Il totale è dunque di 32 milioni di euro circa.

Questi soldi sono finiti su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato in favore della Protezione Civile che, dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Comitato dei Garanti, è responsabile del trasferimento alle regioni (in questo caso Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo).

Il Comitato dei Garanti, nominato nell’aprile 2017, è composto da otto membri scelti dai presidenti delle regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, dal Commissario straordinario per la ricostruzione, oltre che dal Dipartimento stesso, e ha il compito di supervisionare la gestione delle donazioni fatte dagli italiani in seguito al terremoto.

I progetti approvati

Come si può verificare sul sito della protezione civile, nell’area dedicata ai progetti approvati dai garanti da finanziare con le risorse raccolte via SMS, è vero che finora Amatrice e Accumuli non hanno ricevuto fondi da quel canale.

Nel Lazio sono stati approvati tre progetti: la ricostruzione degli edifici scolastici di Poggio Bustone (Scuola primaria e secondaria di I grado), di Collevecchio (secondaria di I grado) e di Rivodutri (infanzia).

Hanno poi ricevuto finanziamenti dai fondi donati via SMS due progetti in Abruzzo, tre in Umbria e otto nelle Marche.

Proprio sull’allargamento del cratere sismico ad aree che non sarebbero state interessate dal terremoto si sono infatti appuntate le critiche di Pirozzi, che ha dichiarato: “Le scuole laziali? Ce ne sono alcune in comuni, come Collevecchio, che non hanno avuto danni e sono fuori dal cratere. E dire che il cratere è stato allargato già a cani e porci. L’edilizia scolastica non si fa con le donazioni per i terremotati”.

Pirozzi ha ragione: Collevecchio non compare nell’elenco totale di 140 comuni colpiti dal sisma, risultante dalla somma dei tre diversi elenchi contenuti nei provvedimenti legislativi che sono seguiti alle scosse del 24 agosto 2016 (v. Allegato 1), 26 e 30 ottobre 2016 (v. Allegato), e 18 gennaio 2017 (v. Allegato A).

Anche il comune di Corropoli, in provincia di Teramo in Abruzzo, non risulta tra i comuni inseriti nell’elenco. Eppure la sede storica del liceo aereonautico – per il cui adeguamento sono stati chiesti e ottenuti i fondi raccolti con gli SMS – aveva riportato dei danni a causa del sisma e gli studenti, come loro stessi raccontano, erano infatti stati costretti a migrare in altra sede.

Sembra insomma che non ci sia una sovrapposizione perfetta tra comuni che hanno subito danni e comuni inseriti nell’elenco. E infatti anche a Collevecchio (qui scaricabile il piano di emergenza intercomunale) l’edificio sede comunale è stato dichiarato inagibile, così come ad esempio una chiesa, e gli studenti della scuola in questione hanno dovuto cambiare sede.

Gli altri fondi e la copertura totale degli interventi ad Accumuli e Amatrice

I fondi donati via SMS, comunque, sono solo una piccola quota di quanto stanziato dallo Stato e dalle istituzioni per la ricostruzione post-sisma.

Solo dall’Unione europea, ad esempio, sono stati approvati fondi per 1,2 miliardi di euro.

Lo Stato italiano, poi, ha previsto nella legge di bilancio per il 2017 stanziamenti pari a 7,1 miliardi di euro per la ricostruzione: 6,1 miliardi spalmati in 30 anni per la ricostruzione di edifici privati e 1 miliardo in 4 anni per la ricostruzione di edifici pubblici.

Accumuli e Amatrice, secondo quanto afferma l’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Lazio, “hanno già visto dedicate il 100% delle risorse per edilizia scolastica. Anzi il Sindaco di Amatrice avendo a disposizione molte risorse provenienti da donazioni ha deciso con generosità di contribuire alle spese per il nuovo istituto alberghiero e il nuovo ospedale anche se risultano già coperte al 100% da risorse pubbliche. Solo ed esclusivamente per questo motivo, e cioè perché ad Amatrice ed Accumoli le spese per scuole erano già coperte come del resto per tutte le altre spese, le risorse degli SMS solidali sono state destinate per garantire la piena sicurezza di altre scuole danneggiate dal sisma in altri comuni”.

Conclusione

Il sindaco Pirozzi ha ragione quando sostiene che coi fondi raccolti via SMS, che ribadiamo sono una parte minima del totale, non sono stati finanziati progetti di ricostruzione ad Amatrice e Accumuli.

Tuttavia parrebbe che quei fondi non siano stati destinati a questi due paesi in quanto qui gli interventi di ristrutturazione delle scuole – così come apparentemente tutti gli interventi post-sisma – erano già coperti al 100% da altre fonti di finanziamento.

In questo caso sarebbe difficile considerare “scandalosa” una gestione che ha semplicemente evitato di dare questi fondi a chi ha le proprie spese per la ricostruzione già coperte integralmente da altri fondi.

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