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Fino al 7 settembre, naso e bocca coperti dalle 18 alle 6

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Da domani 17 agosto,  discoteche chiuse in tutta Italia e mascherine obbligatorie la sera nei luoghi della movida fino al 7 settembre.

La decisione arriva dopo una riunione con i governatori in base al Dpcm del 7 agosto e alla nuova ordinanza di Roberto Speranza.

“Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”, recita l’ordinanza alla firma del ministro della Salute, che dice: “Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l’attenzione.

La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”.

Il ministro Patuanelli. «Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo». Lo ha detto a quanto si apprende, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso della riunione con i governatori. «Faremo il possibile – ha aggiunto – per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite, trovando delle poste di ristoro specifiche anche nel dl agosto».

«Propongo di firmare l’ordinanza perché la ripresa dei casi è significativa anche alla luce dei contagi nel contesto europeo». Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della riunione con i presidenti di Regione. L’ordinanza chiude le discoteche e introduce l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici dove c’è il rischio assembramenti.

«Giusto tenere alta l’attenzione contro il virus. Da qui la decisione del governo di sospendere le attività di ballo in discoteche, sale da ballo e luoghi assimilati, che ci ha presentato nel pomeriggio. Le discoteche, i cui gestori nessuno vuole criminalizzare, sono luoghi dove i rischi sono maggiori per ragioni oggettive, dalle difficoltà di evitare assembramenti al mantenimento delle distanze». Così Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia-Romagna commenta l’ordinanza Speranza.

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