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Forum: il giudice di Rete 4 intercettato con l’avvocato arrestato per bancarotta e riciclaggio

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L’avvocato Mariolino Leonardi, arrestato pochi giorni fa per bancarotta e riciclaggio è stato intercettato dalla Guardia di Finanza , “con Francesco Foti”, avvocato e noto volto televisivo “di Forum”, la popolare trasmissione di Rete 4, scrivono gli inquirenti coordinati dalla Procura catanese guidata da Carmelo Zuccaro. Intercettazioni rilevanti sulle quali si sofferma anche la Gip Anna Maria Cristaldi per delineare il profilo e le responsabilità di Leonardi. Francesco Foti giura di non avere mai incontrato Mariolino Leonardi e di non essere lui la persona identificata dalla Guardia di Finanza, Procura di Catania e Giudice delle indagini preliminari etneo. Gli inquirenti documentano che l’avvocato Mariolino Leonardi divide uno studio legale a Roma con un collega. La Guardia di Finanza li segue, dentro un ristorante sono in compagnia dell’avvocato Francesco Foti, “noto come avvocato e giudice arbitro della trasmissione televisiva Forum in onda su Rete 4”, si legge negli atti notificati e ancora oggi al centro degli approfondimenti dei magistrati etnei. 

L’avvocato di Forum chiede informazioni su come costituire una società all’estero. Mariolino Leonardi sa bene come funziona ogni cosa, per questo propone di conferire beni mobili e immobili a una società croata ed evitare che possano essere “aggrediti”. In questo modo, “non si è più proprietari di nulla”. “In Croazia è pure possibile creare società anonime, continua l’avvocato, completamente sconosciute o con un codice fiscale croato”.

Leonardi spiega che questi trucchetti servono per evitare che in Italia risulti proprietario di beni di lusso sui quali pagare le tasse. Foti risponde annunciando che lo metterà in contatto con un suo cliente “che fa transazioni e falsi finanziamenti su fatturati di società francesi”.

L’avvocato intercettato chiede al giudice di Forum cosa siano i “falsi finanziamenti” e Foti risponde che “viene creato un deposito a garanzia che successivamente viene sbloccato con una Pec fasulla”. Foti aggiunge anche che “la cosa importante è far sparire subito i soldi non appena questi vengono sbloccati”. Ancora Foti: “La società francese prende contatti con un’altra società che di fatto esiste ma i personaggi non sono quelli reali. I personaggi si incontrano presso gli uffici romani del suo cliente dove la società truffata chiede un finanziamento che gli viene concesso ma chi concede il finanziamento vuole in garanzia un 10% depositato che si sbloccherà al momento che viene erogato il finanziamento”.

Mariolino Leonardi sembra interessato e chiede se gli serva una società dove far entrare i soldi. Foti risponde che la società deve essere costituita all’estero “con i costi che una operazione di questo tipo può avere, visto che è un 648 bis, operazione di riciclaggio”. Leonardi gli chiede se gli servono persone da mettere nella società o se abbia già lui qualcuno che faccia formalmente l’operazione di riciclaggio.

Foti risponde ancora che “fino ad ora le persone le ha avute, tuttavia, siccome ci sono state un paio di operazioni per le quali sono sotto processo, ora vuole cambiarle perché altrimenti determinate persone potrebbero riconoscerle”.

All’avvocato catanese la cosa sembra “fattibile”, Foti si raccomanda che chi riceve i soldi sia persona di fiducia, altrimenti dopo “succede la guerra”.

L’avvocato Leonardi suggerisce di mettere nella società una persona di fiducia del cliente in qualità di amministratore mentre per quanto riguarda i soci dice che non è necessario che compaiano, faranno solo la nomina.

L’avvocato Leonardi scende nei particolari: “Il problema è dimostrare che non ci siano problematiche, quindi io come faccio a dimostrarlo? Perché faccio una società, una fattura alla società che mi deve fare il bonifico e gli dico, compensi per consulenza, per esempio. Poi ovviamente io ci devo pagare le tasse su questi compensi per consulenza. A lui va bene così?”. Foti non esita: “Ma se servono a lavare i soldi certo che gli va bene, no?”.

In questo modo, conferma anche Leonardi, i soldi vengono “puliti”. Resta da capire, chiede il legale catanese, a chi debbano andare i fondi. Foti: “Quando questo fondo viene diviso, compenso per l’avvocato, se la vede lui, compenso per quello che fa il finto banchiere e compenso suo. Ognuno per sé”.

Foti parla anche di cifre, dicendo che a fronte dell’ottenimento di un finanziamento da 10milioni di euro devi versare 100milioni, “in genere le somme sono di un milione…i 100milioni sono quelli che la banca che finanzia o si occupa del finanziamento…quindi si versano quei 100milioni che devono restare vincolati sul conto dell’avvocato fin quando all’avvocato non viene comunicato che il finanziamento è stato erogato e che quindi quei 100milioni possono essere dati a chi gli ha fatto fare il finanziamento”.

Ancora Foti: “Li dà alle due società che hanno mediato il finanziamento uno che sono i clienti ed una di questi finti francesi…che hanno la banca e quindi fa due bonifici, uno per quelli lo fa in Croazia…mi pare e uno per il mio cliente lo fa in Romania…solo che oramai questa strada l’hanno scoperta e allora lui mi chiedeva se io avessi un avvocato da coinvolgerlo nelle prossime due operazioni che naturalemente prende bei soldi perché ogni operazione…si parla di un milione e quindi all’avvocato gli danno un paio di centomila euro e se ci abbiamo un’altra strada da seguire per non fare sempre la stessa cosa…”.

Leonardi spiega che può reperire qualche avvocato indigente, ma Foti sottolinea che deve sapere chi ha davanti. “Per questa operazione – annotano gli inquirenti – rischia un concorso in truffa”. Foti aggiunge che gli uomini da mettere ce li avevano ma vogliono cambiarli perché sono stati individuati.

Foti confida che lo stesso giorno dell’intercettazione, gli hanno notificato un dissequestro per questo soggetto suo cliente da parte del tribunale del Riesame e che organizzerà un pranzo per organizzare ogni cosa. Il soggetto in questione si chiama “Costanzo”, dovrebbe essere catanese di origine, anche se vive a Roma.

C’è una parte non chiara delle intercettazioni, durante le quali Foti parla di pentiti “e dei rapporti con Brusca”

 “La naturalezza con la quale il Leonardi e i suoi soci d’affari , scrive la Procura di Catania, descrivono le operazioni illecite realizzate o da realizzarsi ne prova la professionalità e irriducibilità nel delitto e in specie nella commissione di reati di stampo economico”. Leonardi è stato arrestato, anche sulle basi delle intercettazioni con Foti, che “palesano come il Leonardi non solo sia capace di reperire sempre nuovi contatti e nuovi collaboratori, ma anche come sia disponibile a riqualificarsi professionalmente per la realizzazione di nuove operazioni illecite, soprattutto per la commissione di reati di stampo economico”.

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