Gli ex Forestali non hanno diritto d’intervento negli incendi boschivi.
Saranno gli effetti della legge Madia che, secondo il Tar di Pescara è incostituzionale, sarà colpa di una mala interpretazione, fatto sta che, stando a un documento diffuso dall’Unione sindacale di base, è realtà
Così, mentre la Campania, Caserta con i suoi colli Tifatini continua a dire addio a gran parte del suo polmone verde, i settemila agenti passati nei Carabinieri devono, a quanto pare, starsene con le mani in mano.
Anzi una cosa devono farla: in caso d’incendio hanno l’obbligo di avvertire i Vigili del fuoco e poi andarsene.
Sembra una notizia surreale ma è tutto vero, scritto nero su bianco in una disposizione di servizio del 7 luglio scorso, emanata dal comando generale dei Carabinieri.
Il documento, firmato dal generale Antonio Ricciardi, precisa che in caso roghi gli ex forestali devono avvertire i Vigili del fuoco e allontanarsi. Al limite possono intervenire per soffocare “piccoli fuochi”.
Insomma, delle emergenze si devono occupare i Vigili del fuoco già stremati dagli altri interventi, mentre gli ex Forestali, a tutt’oggi dotati di pistola di ordinanza, si dedicheranno alle indagini.
Dunque, da un lato il patrimonio di mezzi giace praticamente inutilizzato nei capannoni, bloccato dalla burocrazia, dall’altra volontari, Vigili del fuoco insufficienti a far fronte alle emergenze.
Si attende, ora, che i giudici della Corte Costituzionale analizzino gli atti e le analisi prodotti dai giudici del Tar abruzzese e che la Riforma Madia possa essere, eventualmente, modificata.
Nel dettaglio ci sarebbe stato, nella Riforma, la violazione degli articoli 76 e 77 comma 1 della Costituzione, “laddove, in contrasto con la precedente tradizione normativa e quindi con i principi e criteri direttivi di delegazione, non è stato consentito al personale del disciolto Corpo Forestale di scegliere di transitare in altra Forza di Polizia ad ordinamento civile”.
In calce il documento firmato dal generale Antonio Ricciardi
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