I disabili rischiano di rimanere senza assistenza.

È una vera ingiustizia quella di centinaia di ragazzi svantaggiati o con handicap, di anziani non autonomi, che si vedono negare diritti costituzionalmente garantiti, restando così isolati dal resto della società. Certo, il Welfare non è mai stato un banco di prova dell’efficienza amministrativa comunale, ma per molti politici ha rappresentato il miglior strumento per…

È una vera ingiustizia quella di centinaia di ragazzi svantaggiati o con handicap, di anziani non autonomi, che si vedono negare diritti costituzionalmente garantiti, restando così isolati dal resto della società. Certo, il Welfare non è mai stato un banco di prova dell’efficienza amministrativa comunale, ma per molti politici ha rappresentato il miglior strumento per “acchiappare” voti e alimentare clientele, perché girano tanti soldi; basta ricordare che a Caserta l’ex vice-sindaco Enzo Ferraro, appena nel maggio 2016, è finito dietro le sbarre, proprio per un appalto relativo ad un servizio di carattere sociale, quello per il trasporto di disabili e anziani, finito secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ad una coop riconducibile all’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto legato al clan Belforte di Marcianise.

Recentemente il Pubblico Ministero della DDA Luigi Landolfi ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione mentre una pena di poco inferiore per Gambardella. Niente per Piscitelli solo perché questi è deceduto. Vicende di questo genere sempre in aumento che si ripercuotono puntualmente sui cittadini, che non ricevono alcun servizio, e sui lavoratori delle coop sociali che non vengono pagati da mesi .

Perché le cooperative dentro le quali lavorano decine di operatori anche specializzati nell’assistenza ai disabili, anche di quelli molto gravi, agli anziani , sono arrivate al limite e quindi iniziando da oggi, 1 dicembre, non tutti saranno in grado di garantire gli stipendi e le spese essenziali per mandare avanti le strutture.

Il motivo di questa tragica situazione è il debito accumulato nei confronti di cooperative ed altri soggetti giuridici che lavorano per l’Ambito e che ammonta a 872.000 euro, di cui una grande quota pesa sul bilancio del comune capofila dell’Ambito, cioè il comune di Caserta che esprime la sua potestà attraverso il diniego all’impegno di spesa.

Nel frattempo le coop erogano i loro servizi senza poter presentare le fatture. 

A questo punto, ci auguriamo che il tutto si risolva al più presto, evitando che centinaia e centinaia di famiglie che già vivono il dramma di una grave disabilità di un proprio figlio, possano rimanere senza assistenza.

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