CASERTA – Per la Corte di Appello di Napoli la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza non era compatibile con la figura di Paolo Sforza, il quarantunenne broker casertano noto per alcune strane operazioni, come aver, ad esempio, fatto un bagno in piscina della Reggia di Caserta, ma anche a Roma in quella di Trevi.
Revocando la misura di prevenzione, ma anche l’obbligo di soggiorno del comune di Cassino, i giudici hanno spiegato che Sforza non è persona socialmente pericolosa ma, al massimo, un esibizionista, non andando, forse,molto lontani dalla realtà. Ora Paolo può tornare a Caserta.
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