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Inchiesta sull’Ospedale di Caserta: analisi cliniche gratis anche per un gatto

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Se conoscevi il primario Angelo Costanzo, e gli chiedevi il piacere, potevi effettuare analisi cliniche gratis e senza trafila. Perfino quando a beneficiarne era un gatto. L’accusa è nell’ordinanza di misura cautelare, firmata dal gip Ivana Salvatore del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per la quale è ai domiciliari l’ex direttore del reparto di patologia clinica dell’Ospedale di Caserta. La scoperta avviene in un’intercettazione del 4 gennaio 2016. Quel giorno, a telefonare a Costanzo è Giovanni Sferragatta, responsabile del servizio Ced del Sant’Anna e San Sebastiano. Il collega espone un suo cruccio al primario. “Senti io ho un problema, dice Sferragatta, volevo sapere se mi potevi aiutare un attimino ciò mia figlia che dovrebbe … ho un campione perchè mia figlia è prossima alla partenza e devo togliermi un dubbio cioè noi abbiamo preso da poco un gatto è abbiamo il sospetto che abbia qualche parassita e volevo farlo esaminare per vedere qualche uova, insomma la ricerca di qualche parassita è possibile farlo?”.

All’insolita richiesta, il primario non si sottrae: “Si come no figurati”. Costanzo chiede se sia già pronto un campione di feci dell’animale. Alla risposta affermativa, il primario garantisce sulla rapidità dell’esame (“se oggi la mettono a fare domani mattina la guardano”). Un’efficienza, a questo punto, da confrontare con le prestazioni erogate ad un normale assistito. Per il giudice non ci sono dubbi: Sferragatta si rivolge a Costanzo “in modo informale e a titolo di amicizia”. L’indagato, dal canto suo, “si mette subito a disposizione e il giorno seguente rassicura l’interlocutore circa l’esito negativo degli accertamenti”. Trascorse 24 ore i due si risentono. E “dal contenuto della conversazione si comprende con chiarezza” che l’amico del primario “ha effettuato delle analisi presso il laboratorio dell’ospedale senza attivare il normale canale accettazione a mezzo Cup, grazie all’ausilio assicurato da Costanzo”. Benché si parli di un gatto, gli investigatori cercano comunque riscontri sul database. Ma non risultano accertamenti su campioni a nome Sferragatta.

  
     
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