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Interrogato dal Gip il minore fermato, respinge le accuse

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NAPOLI –  Questa mattina davanti al gip del tribunale dei minori, si è svolto  l’interrogatorio di garanzia del 15enne fermato il 24 dicembre con l’accusa di far parte del commando che ha ferito gravemente a coltellate un ragazzo di 17 anni lunedì 18 dicembre in via Foria, nel centro di Napoli. Il 15enne, difeso dall’avvocato Emireno Valteroni, ha respinto le accuse sostenendo di trovarsi a casa, con la madre e altri parenti, il pomeriggio in cui è avvenuta l’aggressione.

IL 15 enne non appartiene «ad un contesto di clan» ed i suoi genitori «sono incensurati» fa sapere Luigi Rinella, capo della Squadra Mobile di Napoli, ma per lui ora c’è l’accusa di tentativo di omicidio. È il 15enne fermato dalla polizia nell’ambito delle indagini sul ferimento del 17enne accoltellato alla gola e al torace nel pomeriggio di lunedì scorso nella centrale via Foria. Le indagini proseguono per individuare altri tre componenti della babygang che ha accerchiato e aggredito Arturo. Decisive sono state le testimonianze del ragazzo ferito e di un altro giovane che era stato bloccato poco prima dal gruppo, le immagini di alcune telecamere e l’attività sul territorio delle forze dell’ordine.

«In base ai primi accertamenti – dice Rinella – il ragazzo ha svolto il ruolo di gancio, sia nell’episodio del giovane fermato poco prima dell’aggressione al 17enne sia quando poi è stata la volta del minorenne ferito. Un modus operandi semplice che consiste nell’avvicinare la vittima, chiedere l’ora per accertare il possesso di telefonini ed altri oggetti di valore e poi agire, anche con violenza se necessario».
I familiari del minorenne saranno probabilmente sentiti nei prossimi giorni. A sostegno del proprio alibi, il 15enne  appartenente a una famiglia di incensurati che non ha alcun legame con il mondo della malavita – ha raccontato anche di essere stato attivo su Facebook mentre la vittima veniva brutalmente aggredita. Il 15enne ha recitato nel film di prossima uscita “La paranza dei bambini“, tratta dal libro di Roberto Saviano che racconta il mondo dei baby boss napoletani.

Ciro Guerriero  dirigente MNS punta il dito contro le istituzioni, e la Scuola.

Il dirigente dichara, secondo il suo punto di vista che, lcuni docenti, nella maggior parte dei casi, sono impreparati e inadeguati ad insegnare in quartieri difficili, come il rione Sanità.

A sostegno della sua tesi, Guerriero, segnala e ci presenta i dati relativi alle non ammissioni presso l’Istituto Caracciolo, ove non sono stati ammessi alla classe successiva 65 alunni su 85.

Ciò dimostra che il lavoro di quei docenti è stato ed è fallimentare.

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