JOVA: Castel Volturno beach sei meglio delle Hawaii

Chi si aspettava un classico concerto di Jovanotti evidentemente non aveva ben compreso il progetto, perché se è vero che il cantante aveva un set con molte sue canzoni è altrettanto vero che alla fine il live si mescolava al dj set: Jovanotti cantava, metteva musica, attraversava epoche, generi, faceva mash up con le proprie…

Chi si aspettava un classico concerto di Jovanotti evidentemente non aveva ben compreso il progetto, perché se è vero che il cantante aveva un set con molte sue canzoni è altrettanto vero che alla fine il live si mescolava al dj set: Jovanotti cantava, metteva musica, attraversava epoche, generi, faceva mash up con le proprie canzoni, le manipolava, le trasformava.

Dopo qualche problema iniziale all’impianto, le cose si sono messe in discesa: “I bianchi, i neri, la religione, il pessimismo della ragione, la foto di gruppo, il primo giorno di scuola, libertà di movimento, libertà di parola”, parte “Salvami” e subito dopo “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” c’è spazio per “Ciao Mamma”, “Estate” e “Nuova era”, poi comincia il gioco delle citazioni, “Tutto l’amore che ho” infatti viene mescolato a “Get Lucky” dei Daft Punk e da lì praticamente il delirio.

Jovanotti fa il dj e sceglie la musica che gli piace, ma è anche il padrone di casa che invita sul palco Enzo Abitabile davanti a cui, pochi minuti prima, si era inginocchiato, e Rocco Hunt per una versione di “Yes I know my way” (“La musica del più grande, Pino Daniele” dice al pubblico in delirio).

“Napoli non è solo pizza e mandolino” dice un po’ paraculo prima di un freestyle “napoletano” dopo il quale sale sul palco anche Clementino e lì si mescolano “Wake Up”, la sempre fantastica “Soul Express” e “‘O viento” coi tre artisti napoletani a impreziosire la festa.

Il bagno lo fanno in pochi, quelli che proprio non ce la fanno a resistere al caldo spietato di Castel Volturno, intanto Jova Beach Party di Lorenzo Jovanotti è andato, ma indelebile sarà il suo ricordo, ma continua a far discutere per motivi che nulla hanno a che fare con la musica. Nel mirino questa volta sono finite le “paghe” offerte ai volontari che una volta terminato lo spettacolo hanno il compito di ripulire le spiagge.

Secondo quanto riportato da “La Verità”, a Marina di Cerveteri ha fatto capolino un cartello che ritrae il cantante che esorta: “Aiuta a differenziare correttamente i rifiuti e invita gli altri a farlo”. Secondo quanto si leggeva sul cartellone, i volontari dovrebbero lavorare anche 16 ore di fila, dalle 8 del mattino fino a fine concerto: il tutto in cambio di un panino, una bibita, un gadget e (ovviamente) l’entrata gratuita al concerto.

Dopo le critiche di chi accusava l’organizzazione di sfruttamento, la pagina Facebook del Jova Beach Party ha chiarito:”Qualche ora fa sono circolate informazioni errate a proposito della ricerca dei volontari per il Jova Beach Party.

Probabilmente parte tutto da alcune grafiche che non rappresentano le reali esigenze del Jova Beach. Per fugare il campo da ogni malinteso, abbiamo chiesto alla cooperativa che segue i lavori di pulizia per Coop e per Corona e al WWF di indicare con precisione quanto richiesto ai volontari. Si tratta evidentemente di un’opportunità che nel corso delle settimane si sta esaurendo visto l’ingente richiesta e il successo dell’iniziativa”.

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