La Caffetteria Benefico di piazza Duomo a Caserta si è vista protagonista in una vicenda che ha dell’inverosimile.
Ci riferiamo all’autorizzazione concessagli dalla Soprintendenza per l’installazione di tavolini, sedie ed ombrelloni solo successivamente al ricorso presentato al Tar contro il diniego della concessione dell’autorizzazione da parte dello stesso organo ministeriale appena due mesi prima.
La vicenda ha inizio il mese di luglio , quando la Soprintendenza ha “negato” l’autorizzazione alla caffetteria in quanto essendo ubicata in una zona sottoposta a vincolo storico, l’area in oggetto “appare già oggi occupata da strutture identiche a quelle per cui si chiede parere”.
Il provvedimento in questione, la Soprintendenza l’ha inviato per la dovuta conoscenza sia al Comune di Caserta che al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli per le verifiche del caso.
Non considerandolo giusto, tale provvedimento veniva impugnato dalla Caffetteria, con ricorso presentato al Tar, nel quale si chiedeva la sospensione del provvedimento, con la discussione in camera di consiglio fissata al mese di novembre.
Tra i motivi del ricorso si legge che, per effetto di un’intervenuta liberalizzazione di alcuni vincoli paesaggistici disposta con un DPR del 2017, per sedie, tavolini, ombrelloni, divani ed in generale elementi di mero arredo (che, quindi, non costituiscono un intervento edilizio o strutturale) non occorra più l’autorizzazione, nemmeno quella paesaggistica semplificata.
Quindi, a seguito del ricorso, la Soprintendenza , senza attendere la decisione del Tar nel merito, ha riesaminato il provvedimento preso e nell’immediatezza ha concesso l’autorizzazione precedentemente negata, in palese contrasto con le norme codificate, essendo sub judice, configurandosi un evidente abuso di potere.
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