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LA MORTE ED IL TAGLIO DEGLI ALBERI CONTINUA

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CASERTA – La mancata informazione secondo il movimento Caserta Kest’è riguardo alle vere motivazioni per cui si vuole intervenire sugli alberi in via Unità Italiana e la poca trasparenza rispetto alla futura sostituzione di quanto sarà tagliato,fa sì che quello che dovrebbe essere un piano di gestione del verde urbano, agli occhi della cittadinanza,viene visto come un mero piano di abbattimento. Eppure sono in vigore leggi che prevedono, obbligano, i comuni a mettere a dimora alberi almeno uno per ogni bambina/o nato, adottato , ed anche per ogni morto sotto i 50 anni d’età. Legge 113/92 Cossiga, Andreotti Legge 10/2013. L’obbligo di messa a dimora di alberi anche ai Comuni al di sopra dei 5 mila abitanti. Caserta non solo non è virtuosa, al contrario è impegnata a depauperare le aree verdi esistenti. Le leggi esistono, sono adeguate, aggiornate e ben fatte come l’obbligo di “rendicontare” al ministero dell’Ambiente le piantumazioni effettuate con la relativa tipologia degli alberi prescelti e i luoghi della messa a dimora.

Nei 4 anni trascorsi dall’elezione del sindaco Carlo Marino si perde il conto degli alberi tagliati, non se ne conosce il numero esatto di quanti, quali e dove piantumati. Tenuto conto delle decine e decine di nascite di bimbi in città – non riferiamo a quelli nati in cliniche ed ospedale provinciale, dovremmo vivere immersi in una foresta verde.
“Caserta si piazza tra gli ultimi posti in Italia per verde urbano,afferma il candidato sindaco Ciro Guerriero,e anche per questo motivo,nel nostro programma elettorale abbiamo previsto la necessità di un piano di gestione del verde pubblico della città che contempli alberi di alto fusto ed essenze autoctone, prevedendo – in caso di taglio – un’adeguata compensazione, con la contestuale ripiantumazione di nuovi alberi. L’amministrazione attuale, invece di tentare un ancoraggio, preferisce tagliare indiscriminatamente; chi ripagherà la comunità di tanto scempio del verde pubblico? Purtroppo gli amministratori della nostra bistrattata città, continua il candidato sindaco Guerriero, peccano di arroganza e dimenticano di utilizzare uno strumento tanto utile per la vita democratica di una società: il dialogo e la comunicazione. La municipalità avrebbe potuto fissare un incontro con i residenti prima di prendere la decisone di abbattere alberi sani, e dimostrare con la massima trasparenza e con relazioni di agronomi e studiosi la necessità di abbattere. Ma tutto questo non è avvenuto, ed ecco perché c’è rabbia, oltre al dispiacere di vedere un “bene paesaggistico”, scomparire in poche ore. I responsabili di tale danno ambientale ? Chissà se pagheranno mai: responsabili diretti, che per imperizia e negligenza procureranno il danno, che non hanno controllato la manutenzione degli alberi, nel corso degli anni, nonostante sono stati sborsati tanti soldi per la potatura .Ci auguriamo che esista una autorizzazione del Comune, supportata dal parere tecnico di un esperto in materia, per tutti quei casi in cui sia comprovata la necessità di abbattere o dimezzare un albero.
Il Comune, solo dopo aver acquisito un parere tecnico espresso da un agronomo che attesta un evidente pericolo di caduta di un albero, può emettere un’ordinanza di rimozione, sottolinea Ciro Guerriero, provvedendo anche in merito allo smaltimento degli alberi abbattuti , che sembra, in questo caso, non vi sia stata presa alcuna decisione. “

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