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La politica fuori dal coro …Kest’è

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Caserta – (di Openoff) Oggi ci soffermiamo su quella che è l’unica novità sullo scenario politico casertano.

La possibilità storica di fare qualcosa di concreto per le popolazioni di questa provincia. il quadro che si prospetta è desolante,vecchi politici trombati che cercano di salire sul carro del vincitore.

Politici che perdono man mano elettori e che hanno l’unico scopo che è quello di rimanere a galla,costi quel che costi.

Poteri forti che operano dietro le quinte cercando di capire il vento che tira. Tutto molto triste. Una novità però c’è, è rappresentata dalle liste civiche,che a differenza di qualche tempo fa oggi sono molto più forti e rappresentativi.

I rappresentanti,di queste organizzazioni politiche stanno lavorando per cercare di incidere nelle prossime elezioni comunali a Caserta e provincia. Quella che prendiamo in considerazione oggi è Caserta Kest’è rappresentata dal Dott. Ciro Guerriero.

Il Presidente di questa associazione che presto si trasformerà in lista civica per le prossime elezioni comunali a Caserta sta lavorando sul territorio da anni per incidere sui problemi veri che affliggono questa città e questa provincia.

Il consenso cresce in modo esponenziale in città,l’opinione pubblica si è resa conto che per Caserta ci vuole un vero amministratore e non un manipolo di politici politicanti che pensano ai loro affari personali e che cambiano casacca a seconda delle loro esigenze in quel momento storico.

La cosa che contraddistingue caserta kest’è è la coerenza verso le proprie idee su come amministrare il capoluogo con posizioni che andranno a incidere sulla vita quotidiana dei cittadini.

Il sindaco di Caserta deve essere un guardiano dei nostri vizi e virtù,essere in giro in mezzo alla gente e non chiudersi in un castello di vetro come hanno fatto gli eletti dei passati 20 anni.

Essere un amministratore che chiede alla gente quali sono i problemi veri che li affliggono e cercare di risolvere nei limiti delle proprie possibilità.

Soprattutto non pensare ai massimi sistemi ma guardare alle piccole cose che poi sono quelle importanti per la gente comune.

Tutto questo può sembrare populismo ma l’eccezione della parola ci trova in sintonia con quello che è l’etimologia della parola stessa.

Se populismo è guardare agli interessi del popolo e non dei burocrati e politici noi siamo populisti al 100%.Caserta è una città che è vissuta per anni foraggiando la classe politica e affaristica arrivando come sappiamo ai nostri giorni con due dissesti consecutivi che pesano e peseranno come un macigno sui nostri figli. Il problema è che si continua con questo andazzo non cercando di riemergere con una nuova politica e nuove facce.

Oggi la città è deserta,non ci sono speranze di ripopolarla,i giovani vanno via,il deserto è davanti agli occhi di tutti.

Sarebbe utile soffermarsi su problematiche che i cittadini casertani conoscono benissimo ma si continua invece a depauperare quei pochi euro rimasti.

Quello che emerge infine è la consapevolezza che la prossima tornata elettorale sarà l’ultimo momento utile per voltare definitivamente pagina e non fare il solito gattopardismo che questa città conosce ormai da anni.

DIO CE LA MANDI BUONA.

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