Esiste una “folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione”: ha usato queste parole l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, per celebrare l’ultimo saluto al piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso dal compagno della madre con schiaffi e bastonate domenica scorsa a Cardito. Alle esequie è presente la madre del piccolo. In chiesa anche i sindaci di Pompei e di Cardito. La piccola bara bianca è arrivata poco dopo le 15 dal Policlinico universitario di Napoli, dove nei giorni scorsi si era svolta l’autopsia. Ad accoglierla, un lungo applauso. Molte, però, le frasi ostili nei confronti della madre. La cerimonia funebre si è svolta nella parrocchia di San Giuseppe, in via Aldo Moro, alla periferia di Pompei, di fronte alla palazzina dove abitano i nonni paterni del bambino, davanti al balcone degli anziani sono stati deposti fiori bianchi. Sia la parrocchia sia le strade circostanti sono presidiate dalle forze dell’ordine e da volontari della Croce Rossa. La madre di Giuseppe, Valentina, arriva con largo anticipo e, quando entra in chiesa, ci sono alcune grida di contestazione. La cerimonia dura poco più di un’ora e alla fine Valentina, che per tutta la funzione è apparsa molto provata, crolla colta da malore, accasciandosi e viene accompagnata a braccia da parenti nella vicina sagrestia. Andrà via evitando l’ingresso principale.
L’Addio al Piccolo Giuseppe tra Rabbia e Dolore
Daniela Petrache



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