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L’apicoltura è ancora un’opportunità?

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Sabato, 25 maggio, a Santa Maria Capua Vetere, presso l’Istituto Scolastico “I Carissimi”, nell’ambito delle tante iniziative che la scuola sostiene per collegare il mondo della scuola con quello dell’impresa e del lavoro, si svolgerà un interessante convegno sull’apicoltura.

L’evento cade proprio in una delle stagioni più difficili per il settore, a causa delle ostili condizioni
climatiche che hanno sostanzialmente azzerato le prime produzioni e messo pericolo la stessa sopravvivenza delle api, per mancanza di alimento.

Inevitabilmente, dunque, dopo i saluti del padrone di casa, il prof.avv.Raffaele Iervolino, i vari relatori non potranno non dedicare ampi spazi nei loro interventi ad un’analisi oggettiva delle prospettive che può offrire l’apicoltura.

La d.ssa Coletta, dirigente della Regione Campania, responsabile della misura dell’agricoltura sociale, unitamente al Presidente della Cooperativa Giancarlo Siani – storico presidio di legalità nel centro di Ercolano, ad esempio, evidenzieranno come la multifunzionalità dell’azienda agricola e quindi l’inserimento delle attività sociali nei contesti rurali, sono un’opportunità di cui l’apicoltura è uno strumento utilissimo.

Apicoltura, però, che è importante per gli apicoltori, per gli agricoltori (come è ben risaputo per l’insostituibile azione di impollinazione svolta sulle coltura agricole e sulle piante spontanee) bensì per l’intera società moderna, anche come indicatore dello stato di salute dell’ambiente. Una vera e propria sentinella dell’ambiente, come spiegherà il prof.Caprio – docente di apicoltura all’Università degli Studi di Napoli,  che richiamerà anche la straordinaria esperienza di CARA Terra, il progetto vincitore degli Oscar Green Nazionali, che ha biomonitorato l’alto casertano in piena emergenza “Terra dei Fuochi”.

Riccardo Terriaca, direttore del CoNaProa, il Consorzio nazionale dei produttori apistici che unitamente alla Coldiretti di Caserta, ha collaborato con I Carissimi per la realizzazione dell’evento, cercherà di tirare le conclusioni, analizzando punti di forza e debolezze, minacce e opportunità del settore.

L’evento si chiuderà con un vero e proprio festival della pizza napoletana. I maestri pizzaioli, infatti, accenderanno i forni della scuola alberghiera e offriranno ai presenti la “pizza napoletana” che, quando si parla di made in Italy, è sempre in prima fila a testimoniare come le nostre produzioni sono uniche ed irripetibili se ottenute con la testa e … con il cuore.

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