L’Europa salva le banche, ma per il salvavita ‘terra dei fuochi’ i soldi non ci sono?

Otto i minori morti nell’ultimo periodo, il più piccolo aveva solo 7 mesi. Nell’ irrespirabile Terra dei fuochi continuano a morire adulti e bambini. Sono anni che la Campania è invasa dai roghi, dalla gestione illecita dei rifiuti, dal malaffare che si cela dietro ai disastri ambientali.  Sono anni caratterizzati dal silenzio e dalla corruzione,…

Otto i minori morti nell’ultimo periodo, il più piccolo aveva solo 7 mesi. Nell’ irrespirabile Terra dei fuochi continuano a morire adulti e bambini.

Sono anni che la Campania è invasa dai roghi, dalla gestione illecita dei rifiuti, dal malaffare che si cela dietro ai disastri ambientali.

 Sono anni caratterizzati dal silenzio e dalla corruzione, dalla distruzione e dalla speculazione.

Sono anni neri, come le nubi tossiche che ogni sera si alzano in vari punti della Terra dei fuochi, di quella  Campania che ha visto sempre un numero maggiore di cittadini ammalarsi e morire di tumore, dove l’informazione è manipolata e legata ad apparati politici, dove un’inchiesta, portata avanti tra l’altro da un giornale indipendente, che fa luce sui sistemi che per anni sono stati utilizzati per massacrare una Regione e la sua gente dovrebbe essere solo elogiata.

Invece siamo Italia e quando qualcuno prova a far emergere il marcio dei poteri forti viene criminalizzato. Si parla nei TG nazionali e locali del Coronavirus di Wuhan la città dov’è iniziato il contagio e, guai a parlare della Terra dei Fuochi, non esiste. Si nega l’evidenza, i dati. Abbandonati dallo STATO e da chi rappresenta lo STATO, forse per questo ci troviamo in questo stato.

Ci ha provato in primis il governatore della Campania De Luca definendo i giornalisti liberi come dei camorristi ma non ha mai speso parola sul figlio che con la malavita ci voleva fare affari su questioni non inerenti al suo mandato.

De Luca junior è difatti assessore a Salerno, perché invece si è interessato a vicende regionali? Perché si devono “saziare tutti”, come dice in uno dei video Lorenzo Di Domenico, amministratore delegato della Sma.

La presunta società di Perrella come ricorderete, avrebbe dovuto infatti smaltire i rifiuti della Sma in cambio di 170 euro per ogni tonnellata di spazzatura. Da quei soldi poi sarebbero uscite le percentuali per pagare le tangenti destinate a politici e dirigenti.

Camorra e politica, ancora insieme. La storia è ciclica, accadeva anni fa con la Democrazia Cristiana, oggi con il Partito Democratico e il futuro come sarà? Saremmo davvero tutti costretti a scappare dalle nostre terre?

Venerdi notte un nuovo disastro ad Acerra: brucia il sito di stoccaggio dei rifiuti, la Eurometal.

Intanto Papa Francesco il prossimo 18 Aprile sarà ad  Acerra, nell’epicentro della terra dei fuochi, città simbolo di una distruzione del Creato che va avanti da decenni, territorio in cui sono stati interrati veleni dovunque.

Un gesto importante, ma simbolico.Francesco viene a stimolarci e a incoraggiare tutti nell’impegno che stiamo portando avanti. Il Papa incontrerà le famiglie che hanno avuto giovani morti per cancro, pronuncerà una parola di conforto e ci darà la forza di continuare a credere in un futuro diverso per questa terra.

Ma caro Bergoglio qui servono azioni concrete, risolutive, immediate non possiamo permettere che questo infanticidio continui con l’alibi che non ci sono abbastanza soldi per le bonifiche.

Un paese come il nostro, contributore netto in Europa che ogni anno versa migliaia di milioni di euro in più di quelli che riceve, un paese che ha contribuito con 60.000 milioni di euro ai fondi salva-banche come il MES, non può rifiutarsi di dirottare tutte le risorse necessarie per la bonifica e la messa in sicurezza immediata delle zone della Terra dei fuochi.

Bisogna smetterla di parlarne soltanto di Terra dei fuochi. Bisogna smetterla di strumentalizzarla a fini elettorali.

Non dobbiamo permettere che accada come in Grecia, che la vita dei bambini ceda il posto all’esigenza di salvare organismi finanziari.


 ”CasertaKest’è si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile

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