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Manicomio Aversa: Villano meglio di Cosentino. Oliviero candida Dello Iacono e lui scappa con le firme per bloccare la presentazione della lista del Pd

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Aversa -Incredibile ma vero, la corsa elettorale aversana nella notte tra venerdì e sabato ha rischiato di trasformarsi in una vera e propria maratona. Con lo stesso spirito ‘patriottico’ con cui gli ateniesi riportarono ad Atene la notizia della vittoria di Maratona, l’ex vicesindaco Marco Villano (protesi politica territoriale del deputato Stefano Graziano) si è dato alla fuga nella notte normanna. Motivo della fuga la candidatura, voluta fortemente dal presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, dell’ex consigliera comunale Imma Dello Iacono una delle ‘traditrici’ dell’ex sindaco di Aversa Alfonso Golia.
Una premessa del cartello elettorale di centrosinistra che vede alleati ‘per forza’ M5S, Pd, e Golia (quindi tutti insieme appassionatamente anche Oliviero, Graziano e Golia, che se finissero chiusi in una stanza buia non si saprebbe chi ne uscirebbe vivo) era proprio quella di non ricandidare gli ex amministratori che avevano contribuito a mandare a casa l’ex sindaco.
Quando venerdì sera gli uomini di Oliviero si sono presentati da Baldascino per la firma necessaria a presentare la lista al Comune, il nome di Dello Iacono ha creato scandalo nella coalizione. Siccome il centrosinistra ad Aversa si presenta per essere sconfitto, poi, ha scelto come candidato sindaco un tecnico sacrificabilissimo elettoralmente per salvare i veri padroni del vapore (Villano, Golia, ecc.) ovvero l’ex assessore alle Finanze Amedeo Baldascino noto soprattutto per essere esperto di gestione dei beni confiscati alla camorra.
Singolare che proprio un amministratore di giustizia sia stato candidato alla guida del comune normanno pure scosso da continui terremoti giudiziari l’ultimo dei quali ha visto brillare proprio la stella dell’ex sindaco Golia, sostenitore con la sua lista ‘la politica che serve’ di Baldascino. Gli arresti di due settimane fa, infatti, sono stati determinati dalla denuncia che Alfonso Golia fece contro la sua consigliera di maggioranza Eugenia D’Angelo (oggi candidata con il movimento civico il Basilisco nel tentativo di salvaguardare l’indipendenza di Aversa da Graziano e Zannini). D’Angelo aveva alzato il ditino e fatto notare che si stava compiendo un abnorme abuso edilizio in via Linguiti. Il sindaco Golia tutelò dirigente e imprenditori, rifiutando di prendere atto che una illegalità era stata commessa nella sua amministrazione (intendendo ovviamente che lui era ignaro ed è voluto restare tale in scienza, perchè informato da D’Angelo del fattaccio, ed evidentemente anche in coscienza), denunciando la sua consigliera. Risultato: 8 arresti e una indagine che potrebbe diventare processo a dirigente, geometri e imprenditori accusati di tangenti e abuso edilizio.
Tornando al corridore Marco Villano, quando ha saputo che Oliviero voleva inglobare i consensi della Dello Iacono (e presumibilmente dopo averne discusso con Stefano Graziano), ha dato in escandescenze. Le cronache aversane raccontano di un Villano infuriato con Oliviero e con la commissaria Susanna Camusso, ai piedi del Comune, intorno alle 16 di venerdì. Lì dovrebbe essere maturata la convinzione che, se Oliviero non avesse spuntato Dello Iacono dai suoi nominativi, non avrebbe consegnato al partito le firme dei sottoscrittori per la lista replicando quello che fece l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino quando, nel 2013, il suo nome venne purgato dalla lista dell’allora Pdl per le politiche.
Il risultato è stata la maratona notturna cominciata, poco dopo le 22, con la riapertura della sede del Pd in piazza Municipio con il candidato Amedeo Baldascino e l’ex sindaco Alfonso Golia (scortato dalla protesi renziana Mariano Scuotri). I due hanno fatto il punto della situazione e hanno ripreso il largo nella notte mentre Oliviero e i suoi spuntavano il nome di Imma Dello Iacono e ripreparavano i documenti per la presentazione della lista. Intanto i dem, orfani di Villano, a tarda sera si sono messi in moto per raccogliere le 150 firme negate dall’ex vicesindaco. Alla fine, sono passate le 16 di sabato, ancora non è chiaro quante liste sono state presentate.
La certezza aversana resta una, quella della star moderata Giovanni Zannini che, trattando la politica in Terra di Lavoro come un macellaio considera un porco, non ‘butta via niente’ e candida in una delle liste della sua protesi aversana Francesco Matacena, la pietra dello scandalo: Imma Dello Iacono.
Che altro aggiungere? Aversa… kest’è!

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