CASERTA DICE: “GRAZIE, MA NON CI MANCHERAI!”
CASERTA (g.g.) – Mariano Nuzzo, il funzionario di Santa Maria a Vico che in questi mesi sembrava onnipresente come il prezzemolo nel minestrone, torna a Pompei. Sì, proprio lì dove – pare – abbia ancora un contratto vero, non di quelli “a tempo determinato spirituale”.
Le forzature ministeriali sono finite, il castello di carte del comma 6 è crollato, e pure i suoi protettori di fiducia – il dinamico duo Cangiano & Cirielli, veri paladini delle “nomine creative” – non hanno potuto fare nulla davanti alla bocciatura della Corte dei Conti.
Fine dell’era del “Super Nuzzo”, che nel frattempo aveva collezionato più poltrone di un salotto vintage: Caserta, Benevento, Napoli Nord… un vero tris d’assi del patrimonio culturale. Ma l’obiettivo, dicono i maliziosi, non era certo l’arte o la tutela dei beni: erano i fondi PNRR, quei bei decini di milioni di euro che fanno luccicare gli occhi anche ai più disinteressati alla cultura.
Ora il Ministero, dopo settimane di “ti sosteniamo fino all’inverosimile”, ha deciso che Nuzzo non rimarrà nemmeno un giorno in più. Niente proroghe, niente interim, niente miracoli del comma magico. A Caserta hanno messo due interni “in prestito”: Friello per il tecnico e De Maio per l’amministrativo, giusto per tenere la baracca in piedi fino all’arrivo del vero Sovrintendente, quello con i requisiti veri – non quelli “interpretati”.
Insomma, per altri bocciati del comma 6 si è chiuso un occhio (a volte due), ma per Nuzzo no: segno che le ombre e le pressioni romane sulla sua gestione erano più fitte della nebbia sul Vesuvio.
Ma tranquilli: la saga non è finita. Le puntate sui retroscena arriveranno presto. E, conoscendo la trama, ci sarà da divertirsi.
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