Marino, che fine ha fatto il Puc? Kest’è dice: “No alle speculazioni”

“Il piano urbanistico comunale di Caserta, a nostro avviso, doveva essere commissariato perché non si è concluso l’iter che porta all’adozione del Puc da parte della giunta comunale entro il 31 dicembre 2018, afferma dott. Ciro Guerriero, presidente di Caserta Kest’è. Anche se, ci è venuto il dubbio che la maggioranza non abbia alcuna intenzione…

“Il piano urbanistico comunale di Caserta, a nostro avviso, doveva essere commissariato perché non si è concluso l’iter che porta all’adozione del Puc da parte della giunta comunale entro il 31 dicembre 2018, afferma dott. Ciro Guerriero, presidente di Caserta Kest’è. Anche se, ci è venuto il dubbio che la maggioranza non abbia alcuna intenzione di approvare il Puc, proprio per arrivare al commissariamento.”

Va ricordato, infatti, che con Delibera di Giunta Comunale n. 69 del 14/04/2017 è stato approvato il Preliminare di PUC. Tra le altre cose, la delibera riporta anche le varie scadenze fissate dalla normativa sovraordinata, ed in particolare “I Comuni adottano il Piano urbanistico comunale (PUC) entro il termine perentorio del 31 dicembre 2018 e lo approvano entro il termine perentorio del 31 dicembre 2019”, ed inoltre “visti i termini di entrata in vigore del vigente PTCP (24/07/2012), la vigenza dei vecchi strumenti urbanistici generali, nei Comuni della provincia di Caserta privi di PUC, approvati ai sensi della L.R. 16/2004, decadrà il prossimo 24/07/2017”. “Quindi, se il Comune di Caserta non ha rispettato ben due scadenze perentorie, continua Guerriero, di conseguenza il vecchio Piano Regolatore Generale dovrebbe considerarsi decaduto?

Perché se fosse così, vuol dire che i numerosi permessi a costruire sono stati rilasciati sulla base di un obsoleto strumento urbanistico e ci riferiamo alle nuove attività di grande distribuzione sorte in aree F3, o i permessi rilasciati in zona via Falcone-Borsellino in area D3. E a questo punto,sottolinea Guerriero, questi atti posti in essere sono validi?”

Intanto, bisogna rammentare che il presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, a cui spettava di nominare gli eventuali commissari attingendo a un Albo specifico, per i Puc non adottati entro il 31 dicembre 2018 e non approvati entro il 31 dicembre 2019, aveva firmato il decreto per la costituzione dell’Albo dei commissari ad acta che dovevano sostituirsi alle amministrazioni che non hanno adottato il Puc.

Con il decreto firmato da Magliocca è stato approvato l’ avviso attraverso il quale i professionisti potevano fare domanda per essere individuati come commissari ad acta dei vari Comuni che non hanno rispettato i termini perentori. I comuni, allo scadere del 31 dicembre 2018 avevano 45 giorni per provvedere altrimenti scattava la diffida e qualora non provvedano doveva essere nominato il commissario. Quindi per Caserta, a distanza di quattro mesi, dalla scadenza del termine perentorio di 31 dicembre 2018, doveva essere già stato nominato un commissario? O ci sbagliamo? No, non ci sbagliamo ma ricordiamo che la Regione, proprio per aiutare i comuni in “difficoltà”, qualche mese fa ha avviato un monitoraggio sullo stato di avanzamento dei vari Comuni nei processi di redazione dei Puc e a seguito della verifica, dovrebbe nominare il commissario ad acta per quei comuni che alla data del 31 marzo 2019 non hanno adottato il Puc ma solo se – decorsi sessanta giorni dalla diffida – non avranno provveduto a dotarsi almeno del piano preliminare. E per quelli che – decorsi centocinquanta giorni dalla diffida – non avranno ancora adottato il piano in giunta. A questo punto, cari lettori, con tutte queste scadenze, non rispettate , che succederà? Chi vivrà , vedrà!

,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *