Operatori socio sanitari: “Dimenticati e umiliati dopo anni di servizio”

Gli OSS dell’AORN di Caserta in stato di agitazione, Gli operatori socio sanitari della main power agenzia interinale in servizio presso l’azienda ospedaliera di Caserta si sono radunati in maniera dignitosa sotto la palazzina dell’amministrazione ospedaliera restano in attesa che una delegazione sia ascoltata dal commissario straordinario Carmine Mariano. A seguito delle iniziative intraprese dal…

Gli OSS dell’AORN di Caserta in stato di agitazione, Gli operatori socio sanitari della main power agenzia interinale in servizio presso l’azienda ospedaliera di Caserta si sono radunati in maniera dignitosa sotto la palazzina dell’amministrazione ospedaliera restano in attesa che una delegazione sia ascoltata dal commissario straordinario Carmine Mariano.

A seguito delle iniziative intraprese dal sindacato, la struttura commissariale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, nella predisposizione del bando per l’acquisizione di forza lavoro tramite Agenzie Interinali, ha inserito una clausola che però garantisce soltanto i lavoratori già selezionati attraverso società di lavoro Interinali.

Tale soluzione però non garantisce assolutamente il mantenimento dei livelli occupazionali relativamente ai 30 operatori di supporto (OSS) in appalto di servizio main power.

Ad aumentare la tensione degli ultimi giorni oltre la scadenza contrattuale, “la notizia da appurare, che un’altra Agenzia di servizi, stia a sua volta assumendo, addirittura personale proveniente dalla provincia di Napoli, quando le liste di attesa nel nostro territorio sono più che sostanziose”.

Al fine di tutelare e salvaguardare i livelli occupazionali per gli Operatori socio sanitari “che in questi anni hanno garantito l’assistenza professionale presso l’azienda ospedaliera , con esperienza e competenza , e come più volte precisato stiamo parlando di professionisti “in armi” da 10 anni, quindi personale abbondantemente formato, con acquisite competenze e conoscenza dell’ambiente lavorativo e dei meccanismi utili a garantire il buon funzionamento della macchina operativa.

Per non sottolineare inoltre, che si tratta di 30 famiglie che potrebbero all’improvviso, trovarsi definitivamente senza supporto economico. Ciò premesso, questi operatori chiedono pertanto un incontro urgente con la struttura commissariale al fine di  trovare congiuntamente una soluzione a predetti lavoratori.”

«Siamo stufi di non essere considerati né ascoltati. Non siamo fantasmi. La misura è colma, e questo stato di agitazione è solo il primo di una lunga serie. Finché il commissario non ci incontrerà, noi staremo qui  faranno finalmente sentire la nostra voce».

“Non possiamo continuare cosi la nostra categoria umiliata, mentre tutte le altre categorie sono convocate e ascoltate per sentire le loro istanze, instaurando rapporti e protocolli d’intesa, vogliamo un concorso, dopo anni di sacrifici in questa struttura.”

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