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Paola Dama: lo dicevo 3 anni fa… praticamente quello che si dice oggi

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La propaganda di De Luca non e’ più tollerabile alla luce di quello che sta avvenendo. afferma la ricercatrice in oncologia  Paola Dama, ma ciò che riportiamo in seguito, lo affermava anche in passato.
Ed intanto chi fino ad oggi ci ha depistato dai veri problemi la smettesse di farsi portavoce di un popolo che non vuole più essere preso in giro da buffoni e ciarlatani “referenziati”.

Cerchiamo di individuare le responsabilità del fenomeno dei roghi.

Il fenomeno dei roghi va necessariamente collegato all’abbandono dei rifiuti. “No monnezza no party”! Se non c’è l’abbandono di rifiuti come si fa a incendiare?

Da questo punto di vista, e alla luce di numerose risorse di dati, anche cartografici, attualmente reperibili su web (si può citare ad esempio quella degli abbandoni superficiali di rifiuti dal 2007 al 2014 dell’arch. Antonio Dinetti ) , è chiaro che il fenomeno degli abbandoni sia tipico di aree di diffusa economia al nero. E che quindi la Campania abbia la triste palma di questo primato, in particolare una zona come quella del Nord Napoli – Casertano in cui di fatto non è mai stata davvero conosciuta ed applicata la gestione specifica dei rifiuti speciali come regolata da decenni a livello nazionale ed europeo. Nell’ultimo decennio il territorio della Campania è stato uno dei più osservati e monitorati, basti pensare all’esperienza del Commissariato di Governo per l’emergenza bonifiche inserito nella Direttiva europea INSPIRE ed al telerilevamento. Quest’ultimo ha avuto punte di avanguardia come il MARSEC di Benevento. Purtroppo da tale mole di lavoro non è stato creato valore aggiunto, né informativo né decisionale.

https://www.facebook.com/location.thedoctors/videos/vb.100002288839588/2753637284722539/?type=2&video_source=user_video_tab

 

E’ il sistema di raccolta dei rifiuti il punto deficitario di base, e questo per diversi motivi. Infatti, per potere fare una corretta politica industriale sulla gestione dei rifiuti, quindi con l’ottimizzazione delle attività varie di recupero – tanto di materia quanto di energia – e il ricorso allo smaltimento solo in ultima istanza così come previsto dalla normativa sia europea che italiana di conseguenza (e da quella italiana già dal 1982), occorre sapere che tipo di rifiuti si produce da quale processo, in che quantità. Il “MUD”, istituito nel 1994, in teoria, anche a questo doveva servire, ma è stato percepito dai soggetti obbligati alla compilazione solo come una delle tante “carte”, perché non è mai stato spiegato a cosa sarebbe dovuto servire. Inoltre, proprio per quello che riguarda la Campania, tenuto conto che è rifiuto urbano anche tutto ciò che “giace” sulle strade ed aree pubbliche, comprese le spiagge e le rive dei corpi d’acqua superficiali, assodata ormai questa pessima ed illecita abitudine di parte della popolazione, basterebbe che la raccolta dei rifiuti avvenisse appunto anche lungo le strade di ciascun comune, intanto che non si identificano i responsabili e li si assicuri al loro giudice naturale. Almeno, ne eviteremmo la combustione degli urbani originali indotta da chi si disfa degli speciali di origine abusiva, e magari forse con indagini di polizia serie a qualche sversatore abusivo arriveremmo.

Ecco qui la mia testimonianza

Per approfondire:
http://www.taskforcepandora.com/relazione-generale
http://www.taskforcepandora.com/il-tema-rifiuti-e-bonifiche

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