PECSbook: Il comunicatore che “fa parlare” i bambini autistici, l’innovazione di 2 giovani campani

I bambini che soffrono di autismo hanno spesso difficoltà a parlare o comunque ad esprimere al meglio emozioni e pensieri. Per aiutarli in questa problematica, è stato creato uno speciale comunicatore digitale che si avvale del metodo PECS (sistema di comunicazione per scambio di immagini) e lo migliora grazie alle potenzialità di uno strumento innovativo e tecnologico in…

I bambini che soffrono di autismo hanno spesso difficoltà a parlare o comunque ad esprimere al meglio emozioni e pensieri. Per aiutarli in questa problematica, è stato creato uno speciale comunicatore digitale che si avvale del metodo PECS (sistema di comunicazione per scambio di immagini) e lo migliora grazie alle potenzialità di uno strumento innovativo e tecnologico in grado di risolvere e velocizzare alcune criticità che presenta la versione cartacea del metodo.

Autori di PECSBook sono due ragazzi: Domenico Taffuri 25 anni di Caserta e Antonio Passero 30 anni di Napoli. Lo strumento digitale inizialmente è stato messo a punto da Domenico come tesi di laurea e reso poi disponibile nell’ambito della supervisione della Apple Accademy nella vetrina dello store della mela morsicata.

Successivamente è stato reso fruibile anche per i sistemi Android grazie all’intervento dall’amico Antonio, specializzato in informatica.

I due studenti hanno lavorato alacremente al progetto per mesi, dando vita ad una startup all’interno dell’incubatore 012 Factory di Caserta.Si tratta di un comunicatore digitale che si avvale del metodo PECS (sistema di comunicazione per scambio di immagini) e lo migliora grazie alle potenzialità di uno strumento tecnologico in grado di risolvere e velocizzare alcuni dei problemi che presenta la versione cartacea del metodo.

Ad sostenere i due amici nella realizzazione del PECSBook è poi intervenuto Vincenzo Abate: padre di due ragazzi autistici e fondatore de “La forza del silenzio”, un’associazione onlus il cui scopo è quello di migliorare la qualità di vita dei ragazzi con disturbi autistici.

Il metodo PECS prevede di fare una lista di cose che piacciono al bambino raffigurandole poi in una serie di tessere plastificate. Si chiede poi al piccolo di trovare la cosa che desidera all’interno di quelle carte e se tutto va nel modo corretto gli si consegna l’oggetto desiderato. Grazie a questo dispositivo digitale, però, la comunicazione dei bambini autistici sarà ulteriormente facilitata.

I vantaggi di questo strumento sono molteplici, sia per il terapista che sta lavorando con il bambino che per il bambino stesso. Il tutto viene infatti eseguito in maniera più veloce e agevole rispetto alle carte e con delle funzioni in più come ad esempio la possibilità di fare una ricerca web.

Il PECSBook  è uno dispositivo digitale che può essere utilizzato con intuito. Ecco alcuni passaggi preliminari:

  • si fa una lista di cose che piacciono al bambino;
  • si producono delle tessere plastificate che raffigurano le cose individuate;
  • si guida il bambino nella scelta della carta raffigurante l’oggetto che desidera in quel momento e, se la sua scelta è corretta, gli si consegna l’oggetto.

Ed ecco come funziona tecnicamente:

  • all’accensione del dispositivo, si accede all’area riservata dove si programmano le tessere;
  • successivamente, dall’interfaccia utente inizia il training con il bambino;
  • selezionando le varie azioni programmate a sua disposizione e grazie alla funzione di riproduzione vocale, il bambino riesce a esprimersi e a farsi comprendere. 

“La nostra avventura parte nell’ottobre del 2018 – racconta Antonio Passero – avevamo un’idea diversa per quanto concerne la realizzazione della startup da mettere su, che riguardava il settore Travel&Tourism, ma mancavano i tempi di sviluppo per arrivare alla finale dell’Academy. Così Domenico mi ha proposto di portare avanti un progetto che già stava sviluppando. Si è così presentata la possibilità di terminarlo e convertirlo insieme.

Sarà un dispositivo a uso terapeutico, acquistabile solo presso i rivenditori autorizzati come Asl o associazioni, e sarà utilizzato dalle mani di professionisti del settore. L’obiettivo, a tendere sarà di renderlo disponibile gratuitamente tramite le Asl. La startup sarà un’impresa innovativa sociale: non prevede la redistribuzione dell’utile tra i soci, ma sarà impiegato per il bene comune”. Chiosa il giovane Antonio.

 PECSBook è attualmente in fase di test finale presso  l’associazione La forza del silenzio, che ha sede a Casal di Principe in una struttura confiscata al Clan dei Casalesi: “Ho due figli autistici e, in mancanza di servizi, mi sono rimboccato le maniche creando l’associazione e la cooperativa. Oggi noi offriamo dei servizi fondamentali per i ragazzi che presentano il problema autistico. L’utilizzo del PECSBook sta procedendo in sinergia con le famiglie e le scuole. I ragazzi migliorano e si divertono anche. Questo non è un software come tutti gli altri: serve competenza, avendo uno scopo terapeutico”. ha dichiarato entusiasta dell’iniziativa Vincenzo Abate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *