Giuseppa Fattori, la 95enne terremotata sfrattata,ha lasciato la sua casetta in legno abusiva (il condono è bloccato dal vincolo paesaggistico) a San Martino di Fiastra (Macerata).
Peppina non andrà a stare con la figlia a Castelfidardo, starà nel container.
Peppina “vuole morire a San Martino, accanto alla sua casa inagibile, dove ha vissuto per oltre 70 anni.
«È uno schifo. È proprio uno schifo. Sono una persona molto religiosa e prego per loro. Ma so’ stati tanto cattivi con me. Bestie. Proprio bestie». Peppina Fattori, 95 anni portati con dignità, è seduta in un angolo della sua «baracchetta»: un container 2 metri per 5, privo di bagno. Guarda nel vuoto, con gli occhi gonfi e un fazzoletto in mano, e prega per chi le ha «fatto tanto male».
“Nonna Peppina, che lascia la sua casetta in legno antisismica, è l’emblema dell’Italia che non funziona, di uno Stato incapace, affogato nella burocrazia, che non risolve i problemi ma li crea. È un’offesa a lei e a tutta l’umanità, costringere una persona di quell’età in una prigione di 10 metri quadri, costretta a uscire per andare in bagno montato all’esterno, dove di notte, fra poco, sarà il gelo.
Nonna Peppina aveva rivolto un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma non ha mai ricevuto risposta. E questo silenzio fa male, forse ancora di più della burocrazia”.
Queste le parole del dirigente regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità Ciro Guerriero, che posta su Facebook: “Mi auguro vivamente che il Presidente Sergio Mattarella risponda a nonna Peppina e la incontri perché mai come in questo momento gli italiani hanno necessità di sapere che le Istituzioni sono dalla loro parte e non pensano solo alla politica del Palazzo, che neanche conosce i problemi dell’Italia reale”.
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