Quando, attorno a mezzanotte, ti arriva un messaggio del tipo “Caro, sei operativo?” nove volte su dieci è qualcosa di importante, soprattutto se nell’aria c’è ancora l’odore acre e rancido di una sconfitta pesante.
Tra tante parole e qualche insulto, alla mia fonte sono bastate poche istantanee per darmi la chiave di volta di quello che è accaduto ieri sera al Ferraris, in un primo tempo in balia della Samp ed in un secondo dove c’è stata una reazione di nervi e di strappi ma mai di squadra: “Non si capisce perché in campo non fanno quello che provano e riescono a fare in allenamento”.
Le analisi a questa frase possono essere le più svariate, possono andare dall’aspetto psicologico della squadra e dei suoi leader a quello di un allenatore che non si è ancora saputo imporre, passando dalla necessità di avere più tempo per lo switch da un gioco ortodosso e interiorizzato mnemonicamente ad un altro che ha altri principi ed altri riferimenti.
QUINDICI GIORNI DI ISOLAMENTO – Se il primo a porsi degli interrogativi sempre più stringenti sarà lo stesso Carlo Ancelotti, è bene che il tecnico, il suo staff e quelli che resteranno a Castel Volturno in questi giorni di Nations League vivano in un isolamento volontario.
Napoli ed il Napoli erano una bomba a orologeria già annunciata: alla prima sconfitta, tra vedove di Sarri e delusi dal mercato, era prevedibile un fuoco di fila alimentato anche da chi ha dell’astio irrisolvibile con un patron e una società che raramente riescono a far amarsi.
La certezza è che Ancelotti sia venuto fuori da momenti molto più complessi nella sua carriera. L’incertezza sta nel capire se tra lui e la squadra sboccerà effettivamente quel feeling che farà superare i problemi che le rimonte con Lazio e Milan avevano mascherato.
COERENZA – L’errore più pesante che potrebbe esser commesso ora è quello di cadere nell’eccesso.
Ad esempio provando a scimmiottare Sarri, oppure nel rinnegare il percorso iniziato finora.
Coerenza, anche se si guarda alla critica giornalistica: dalle griglie tra il quinto e il sesto posto, il Napoli è passato ad essere l’unica anti-Juve possibile, mentre ora Ancelotti è già uno che sbanda irrimediabilmente. Una forte mancanza di equilibrio, la stessa che il Napoli ha avuto contro la Samp.
La coerenza, allora, per Ancelotti è l’unica strada per crescere, ed apprenderla rapidamente farebbe bene anche a una certa parte di opinionismo fazioso che alle soglie del 2019 potrebbe anche provare a evolversi. Anche perché gli avversari non segneranno sempre a ogni tiro in porta com’è successo finora: 6 su 6 nelle prime tre giornate di campionato.
LA SMENTITA SU TWITTER
Il Napoli non ci sta e utilizza il proprio profilo Twitter per smentire alcune indiscrezioni di stampa emerse dopo la pesante sconfitta contro la Sampdoria. Nello specifico, si fa riferimento alla doppia sostituzione decisa da Ancelotti nell’intervallo, con l’uscita dal campo di Verdi e Insigne per far entrare Ounas e Mertens; tra le ipotesi avanzate quella di un clamoroso litigio tra i due sostituiti che avrebbe spinto il tecnico a punire entrambi.
Il Napoli ha deciso così di passare al contrattacco: “C’è qualcuno che ha scritto che la sostituzione di Insigne e Verdi è stata decisa perché i due ragazzi avrebbero litigato negli spogliatoi. Questo genere di ‘giornalismo’ è avvilente. Ovviamente non è vero nulla. I due ragazzi hanno visto il secondo tempo nella postazione Sky. Si può e si deve criticare, dare la propria opinione, fare opinione. Ma inventare cose false, in un mondo dove gli utenti non hanno spesso gli strumenti per capire cosa sia vero e cosa non lo sia, è molto grave. Ed è ancora più grave che altre testate riprendano qualunque cosa senza fare verifiche, come se ogni cosa scritta da chiunque, per il solo fatto di essere in rete, possa essere vera”.
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