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Policlinico e Pineta Grande ‘la svolta radicale’ per Terra di Lavoro

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Ieri pomeriggio il governatore della Campania Vincenzo De Luca è arrivato a Pineta Grande di Castel Volturno, dove viene accolto dalla proprietà, Vincenzo Schiavone e il figlio Beniamino vicepresidente di Confindustria Caserta, dal sindaco Dimitri Russo e dai consiglieri regionali Stefano Graziano, Giovanni Zannini e Luigi Bosco. per un tour nella sanità di eccellenza una tappa nell’unico presidio ospedaliero, ( privato), per i 40 chilometri di costa casertana e nell’unica neurochirurgia di Terra di Lavoro, escludendo il capoluogo.

Policlinico e Pineta Grande ‘la svolta radicale’ per Terra di Lavoro

La realizzazione del Policlinico di Caserta e il progetto di espansione della clinica Pineta Grande  possono rappresentare «la svolta radicale» per la sanità in Terra di Lavoro. «Abbiamo già ampliato il numero dei posti letto previsti per questa provincia, che era il territorio con la minore dotazione pro capite»,dichiara il governatore della Campania ,  «Alla fine – fa il conto – saranno recuperati oltre 800 posti letto, per il resto è inutile dare numeri al lotto sull’ipotesi di ampliamento, ci dovremo muovere nell’ambito delle compatibilità stabilite dal piano ospedaliero che viene poi portato al ministero della Salute e a quello dell’Economia. Per noi sarebbe facilissimo fare promesse e poi verificare che il ministero ci boccia il piano. Invece faremo cose ragionevoli, serie e pensate, non abbiamo tempo da perdere».La visita a Pineta Grande è il segnale della possibilità di incremento della collaborazione con il privato. C’è in ballo il progetto di ampliamento della struttura, da 150 a 290 posti entro il 2019, che la trasformerebbe nel più importante centro privato del Mezzogiorno, visti gli attuali numeri: 50mila accessi al pronto soccorso nel 2016, 5 milioni di esami, 55 milioni di fatturato e un budget assegnato che arriva invece a 39 milioni l’anno. Vincenzo Schiavone è pronto alla sfida: «Chiediamo solo di non essere frenati più dalla burocrazia e di poter continuare a offrire il nostro contributo per migliorare la sanità campana. Il presidente della Regione  De Luca nell’aula multimediale, di fronte a.medici e infermieri della struttura, spiazza tutti nel suo intervento, attaccando, quasi per contrappasso, gli esempi di malasanità pubblica che emergono dalle cronache, da ultimo al «Cardarelli», e puntando a un nuovo rapporto con i privati. «Medici e infermieri pubblici che truffano la sanità non vanno licenziati ma uccisi. E così anche chi fa solo parti cesari per guadagnare, senza pensare alla salute delle donne», arringa con i toni-choc che ormai maneggia. «Nella sanità siamo partiti da sotto zero – dice – e abbiamo avviato un lavoro importante di risanamento e riorganizzazione. L’obiettivo è migliorare sul piano dei livelli essenziali di assistenza (Lea, ndr) e uscire dal commissariamento in maniera definitiva. Tra due anni dobbiamo essere la prima regione d’Italia per assistenza».

La prima sfida allora è chiudere la vertenza con le strutture private accreditate: «Vogliamo risolvere questo problema storico nel rapporto con i privati – fa sapere – e intendiamo farlo in maniera civile. Questo ci consentirà di sbloccare risorse imponenti che sono accantonate a causa del contenzioso accumulato negli anni, che complessivamente ammonta a oltre 2 miliardi. Dobbiamo trovare forme ragionevoli di transazione per poter poi liberare il fondo di accantonamento a cui siamo costretti dal ministero dell’Economia per ragioni prudenziali». De Luca avanza anche la sua proposta: pagare subito il 50 per cento della somma vantata dai privati. «Se accettate – annuncia rivolto agli imprenditori presenti – in due mesi e mezzo è pronto il piano di rientro e riusciremo a pagare i tre anni di arretrati. Poi stipuleremo i nuovi contratti da gennaio e non più a dicembre». Il presidente dà ampio spazio alla sua idea di sanità pubblica e privata: «Ho un rapporto non ideologico con le strutture private, piuttosto un rapporto civile. La Regione ha il diritto-dovere di controllare la qualità delle prestazioni, mentre gli investitori privati hanno il diritto di avere un rapporto corretto con le istituzioni e pagamenti certi».

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