Individuati i presunti responsabili del panico a Torino e della calca in cui è morta una donna di 38 anni e per i quali il sindaco Chiara Appendino è indagata per lesioni colpose e disastro colposo.
Si tratta di otto giovani di cui Il Corriere della Sera e gli altri giornaloni omettono le origini e le loro rivendicazioni.
Un gruppo di rapinatori che come arma utilizzava uno spray urticante al peperoncino. Sarebbero i responsabili dell’improvvisa ondata di panico che si scatenò la sera del 3 giugno in piazza San Carlo, durante la proiezione dal maxischermo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Nel caos perse la vita una donna di 38 anni, Erika Pioletti, e rimasero feriti altri 1.526 tifosi che assistevano alla partita.
Il gruppo di giovani, tutti maggiorenni e di origine magrebina, individuato dagli investigatori della Digos di Torino avrebbe commesso colpi analoghi durante altre manifestazioni all’aperto e sarebbe specializzato in rapine di questo tipo. Stando alle indagini coordinate dal procuratore capo Armando Spataro, dai pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo, e dal procuratore aggiunto Patrizia Caputo, i rapinatori sarebbero stati individuati grazie a una serie di intercettazioni telefoniche avviate nel corso di un’altra indagine: i sospettati stavano infatti parlando di una collanina, rubata in piazza, del valore di diverse centinaia di euro.
Il tono utilizzato su Facebook il giorno seguente ai fatti di piazza San Carlo. «Una ringhiera vi ha messo in ginocchio, scriveva Bouimadaghen. Il messaggio prosegue con allusioni geopolitiche sul Medioriente: «Avete calpestato bambini e donne per un petardo, ve ne accorgete solo quando vi tocca la pelle. C’è chi si alza senza la propria famiglia, sotto le macerie di una casa distrutta, senza né acqua né cibo, contro le più grandi forze mondiali». E giorni dopo sempre su Facebook scriveva: «Troppo debole sto spray ahahahaha».
Guerriero dirigente regionale MNS: «Gli arrestati rispondano di terrorismo e tentata strage, non di rapina». «Non comprendo il perchè non si dica l’appartenenza geografica…se erano del SUD titoloni cubitali in prima pagina. Tutti scrivono definendola la banda dei giovani nessuno ha il coraggio di dire che sono tutti extracomunitari o figli di extracomunitari …pare comunque ci sia una rumena che non è un extracomunitario.La banda dei dieci non lo scrive nessuno tranne VOI e certamente, verrà considerato un giornale razzista».
La Procura di Torino ha emesso sette richieste di archiviazione per altrettante persone indagate per i fatti di piazza San Carlo, tra cui il prefetto di Torino, Renato Saccone. Ad altre 15 persone, fra cui la sindaca Chiara Appendino e l’ex questore Angelo Sanna, sono stati inviati avvisi di chiusura indagini che precedono le richieste di rinvio a giudizio. L’archiviazione è stata chiesta anche per i 5 componenti della Commissione provinciale di vigilanza e il comandante vicario pro-tempore della polizia locale, non avendo «individuato comportamenti omissivi a loro addebitabili, causalmente rilevanti in ordine ai fatti accaduti».
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