di Anna Deluca
Controlli ,controlli e sanzioni a chi gira per la città senza una valida motivazione.Giusto se si vuole salvaguardare il bene più prezioso della collettività che è quello della salute, ma bisogna tenere presente anche quelle “necessità” che sono espresse dall”autocertificazione, come motivo di uscita da casa.
Detto questo vi racconto quello che mi è successo oggi.
Mio fratello mi chiama e mi dice che mamma (95 enne), non si sente bene. Scendo da casa con l’autocertificazione e in più allego la disabilità di mamma rilasciata dall’Asl. Sto da mamma un’ora, fortunatamente ,si è ripresa e ritorno a casa mia ( porto con me anche la busta di panni da lavare di mia madre, quindi sono un po’ goffa nel camminare con mascherina, guanti e busta). Mi ferma giustamente una pattuglia non ricordo se polizia o carabinieri. Dico loro chi sono ,dove sono andata, esibisco l’autocertificazione e l’allegato. Mi intimoriscono, fanno storie e mi lasciano andare. Io annuisco e proseguo per casa mia.Ho il cuore in tumulto poiché penso che se mia madre dovesse di nuovo stare male ed esalare l’ultimo respiro io non posso esserle accanto.Pazienza è per il bene della collettività. Mi volto e vedo dietro di me, (la macchina della pattuglia è ancora molto, molto visibile al mio sguardo) un gruppo di ragazzi in tuta che allegramente scherzano, proseguo più avanti ci sono delle persone sedute che leggono beatamente il giornale, stando vicini, vicini proseguo ancora per la strada e mi sfrecciano davanti persone in bici con tuta, proseguo ancora e vedo gente di colore che passeggiano e tanti cagnolini con padroni che parlano tra di loro .
Qualcosa non mi torna….
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