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Questi i 12 vaccini obbligatori a cui i bambini dovranno sottoporsi dall’anno scolastico 2017-2018

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Questi i 12 vaccini obbligatori a cui i bambini dovranno sottoporsi dall’anno scolastico 2017-2018

…pena la non iscrizione al nido e all’asilo e pesanti sanzioni per i genitori dei non vaccinati dalle elementari.

Antidifterica

La difterite è una malattia infettiva provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae: questo, una volta entrato nell’organismo, rilascia una tossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Gli organi coinvolti variano a seconda del tipo di batterio: il più diffuso colpisce la gola, il naso e talvolta le tonsille. La difterite può colpire a qualsiasi età, ma riguarda essenzialmente i bambini non vaccinati. Si trasmette per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente.

Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro poliomielite, epatite virale B, infezioni da Haemophilus influenzae B, pertosse e tetano. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. Per la difterite sono inoltre raccomandate dosi di richiamo ogni 10 anni, per tutta la vita, con il trivalente difterite-tetano-pertosse. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale.

Antitetanica

Il tetano è una malattia infettiva acuta causata da una potente neurotossina prodotta dal batterio Clostridium tetani. Si tratta di un batterio presente in natura sia in forma vegetativa, sia sotto forma di spore. Il germe in forma vegetativa produce una tossina, detta tetanospasmina, che è neurotossica e causa i sintomi clinici della malattia. Il batterio è presente nell’intestino di molte specie di animali e nell’intestino umano, e viene eliminato con le feci. Le spore possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite (anche lievi) dove, in condizioni locali opportune, si possono trasformare nella forma vegetativa e produrre la tossina. La malattia è fatale in un caso su dieci.

Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro poliomielite, epatite virale B, infezioni da Haemophilus influenzae B, pertosse e difterite. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale. Per il tetano sono inoltre raccomandate dosi di richiamo ogni 10 anni, per tutta la vita, con il trivalente difterite-tetano-pertosse. La vaccinazione antitetanica è offerta gratuitamente, oltre che ai bambini, agli sportivi e alle categorie professionali considerate a rischio.

Antipolio

La poliomielite è una malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli anni ‘50. L’ultimo caso nel nostro Paese è stato notificato nel 1982. La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1, 2 e 3), che invadono il sistema nervoso nel giro di poche ore, distruggendo le cellule neurali colpite e causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani.

Esistono due tipi di vaccini: quello “inattivato” di Salk (IPV), da somministrare con iniezione intramuscolo, e quello “vivo attenuato” di Sabin (OPV), da somministrare per via orale. In Italia l’unica forma di vaccino somministrato è quello inattivato. Al Ministero della Salute viene mantenuta una scorta di vaccino orale attivo come misura precauzionale, in caso di emergenza e di importazione del virus. Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro difterite, epatite virale B, infezioni da Haemophilus influenzae B, pertosse e tetano. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale.

Anti-HBV (epatite virale B)

Le epatiti virali sono processi infettivi a carico del fegato. Ne esistono 5 tipi: epatite A, epatite B, epatite C, epatite D (Delta), epatite E. L’infezione da HBV è, nella maggior parte dei casi, asintomatica, mentre la malattia porta disturbi addominali, nausea, vomito e a volte ittero. Il rischio di cronicizzazione aumenta al diminuire dell’età in cui viene acquisita l’infezione; nei neonati contagiati poco dopo la nascita si verifica circa 9 volte su 10. Nel 20% dei casi l’epatite cronica può progredire in cirrosi epatica nell’arco di 5 anni. Il cancro al fegato (epatocarcinoma) è un’altra complicanza frequente dell’epatite cronica, soprattutto nei pazienti con cirrosi. La trasmissione attraverso il sangue avviene per via parenterale (trasfusioni, tagli), per via sessuale e da madre a figlio.

Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro difterite, poliomielite, infezioni da Haemophilus influenzae B, pertosse e tetano. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale. È fortemente raccomandata (e offerta gratuitamente) ai gruppi di popolazione a maggior rischio d’infezione, come tossicodipendenti, operatori sanitari, carcerati, persone con HIV.

Antipertosse

La pertosse (o tosse canina) è una malattia causata da un batterio, la Bordetella pertussis. È una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano, tanto che un bambino con pertosse può contagiare fino al 90% di bambini non immuni con cui viene a contatto. Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti. La malattia interessa tutte le fasce di età, ma colpisce prevalentemente i bambini e rappresenta una delle più importanti cause di morte nei neonati. La trasmissione della malattia avviene solo fra esseri umani. A differenza delle altre malattie infantili, l’immunità contro la pertosse, sia essa naturale o acquisita con la vaccinazione, non dura per tutta la vita e si ritiene che la protezione tenda a decadere dopo circa 10 anni. In Italia la pertosse viene obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie.

Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro poliomielite, epatite virale B, infezioni da Haemophilus influenzae B, tetano e difterite. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale. Per la pertosse sono inoltre raccomandate dosi di richiamo ogni 10 anni, per tutta la vita, con il trivalente difterite-tetano-pertosse.

Anti-Hib (Haemophilus influenzae di tipo B)

L’Haemophilus influenzae di tipo B (Hib) è un batterio che causa infezioni spesso severe, soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni e tra gli anziani. Abitualmente l’Hib dà una malattia simil-influenzale, che si risolve nel giro di qualche giorno. In alcuni casi l’infezione può evolvere in forme gravi. I tipi più comuni di malattia invasiva causata da Hib sono la meningite, l’epiglottite (infezione della struttura della gola che protegge la laringe durante la deglutizione), la polmonite, l’artrite e la cellulite infettiva (infezione della pelle che di solito interessa faccia, testa, o collo).

Ai nuovi nati viene somministrata la vaccinazione esavalente, che protegge anche contro poliomielite, epatite virale B, pertosse, tetano e difterite. Il ciclo di base del vaccino esavalente è costituito da tre dosi, da praticare al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Successivamente vengono eseguite due dosi di richiamo, a 6 e 14 anni. A ciclo ultimato, la vaccinazione conferisce una protezione pressoché totale. La vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo B viene offerta gratuitamente a tutti i soggetti a rischio di contrarre forme invasive da Hib per la presenza di patologie o condizioni predisponenti.

Antimorbillo

Il morbillo è una malattia infettiva acuta, causata da un virus, che può avere gravi conseguenze. L’infezione è molto contagiosa e si trasmette da persona a persona attraverso il contatto diretto con le goccioline respiratorie e attraverso la via aerea. La malattia è caratterizzata da febbre alta, esantema, tosse, rinite e congiuntivite. Può avere un decorso grave e il 30% delle persone infette sviluppa complicanze, alcune delle quali possono essere molto gravi e portare al decesso. Le più importanti includono la diarrea (6-8% dei casi), l’otite (7-14%), la polmonite (1-6%), le convulsioni febbrili (0,1-2,3%), la trombocitopenia (ridotta produzione di piastrine, 2,1%), e l’encefalite acuta (un caso ogni 1000). In Italia la malattia deve essere obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie.

Il vaccino antimorbillo viene somministrato come vaccino combinato morbillo-rosolia-parotite (MPR). Sono raccomandate 2 dosi: la prima al 13-15° mese, la seconda a 5-6 anni. Oltre che ai bambini, la vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti gli adulti non immuni, anche per una sola delle tre malattie, a meno che non esistano controindicazioni. Il vaccino può essere utilizzato anche per la profilassi post-esposizione, se somministrato entro 72 ore.

Antiparotite

La parotite è una malattia infettiva virale acuta, il cui segno più evidente è la tumefazione delle ghiandole salivari e soprattutto delle ghiandole parotidi, poste sotto i padiglioni auricolari, che conferisce al viso il caratteristico aspetto da cui il nome di “orecchioni”. La parotite si trasmette soltanto da persona a persona, tramite le goccioline respiratorie diffuse nell’aria dal malato con la tosse o gli starnuti, oppure tramite il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. La malattia è contagiosa nei 6 giorni che precedono la comparsa dei sintomi e per i 9 giorni successivi. Tra gli adulti si osservano con maggiore frequenza complicazioni anche gravi: encefalite, meningite e orchi-epididimite.

Il vaccino antiparotite viene somministrato come vaccino combinato morbillo-rosolia-parotite (MPR). Sono raccomandate 2 dosi: la prima al 13-15° mese, la seconda a 5-6 anni. Oltre che ai bambini, la vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti gli adulti non immuni, anche per una sola delle tre malattie, a meno che non esistano controindicazioni. Il vaccino può essere utilizzato anche per la profilassi post-esposizione, se somministrato entro 72 ore. Oltre che ai bambini, la vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti gli adulti non immuni, anche per una sola delle tre malattie.

Antirosolia

La rosolia è una malattia infettiva virale acuta che si manifesta con un’eruzione cutanea simile a quelle del morbillo o della scarlattina. La sintomatologia è generalmente lieve (il 25-50% delle infezioni sono asintomatiche), soprattutto nei bambini, ma negli adulti si verificano spesso complicanze articolari. La rosolia è pericolosa se contratta da una donna durante la gravidanza, soprattutto nelle prime 10 settimane di gestazione, perché può portare gravi conseguenze al feto (aborto spontaneo, morte intrauterina, sindrome della rosolia congenita). L’arma migliore contro la malattia è la vaccinazione, con un’efficacia superiore al 95% e che garantisce immunità a vita.

Il vaccino antirosolia viene somministrato come vaccino combinato morbillo-rosolia-parotite (MPR). Sono raccomandate 2 dosi: la prima al 13-15° mese, la seconda a 5-6 anni. Oltre che ai bambini, la vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti gli adulti non immuni, anche per una sola delle tre malattie, a meno che non esistano controindicazioni. Il vaccino può essere utilizzato anche per la profilassi post-esposizione, se somministrato entro 72 ore. È indispensabile vaccinare tutte le ragazze e le donne in età fertile che non sono state vaccinate in precedenza.

Antimeningococcico (meningococco C)

L’agente responsabile della meningite da meningococco C è il batterio Neisseria Meningitidis. Sono noti tredici tipi (sierogruppi) di meningococco, ma solo cinque (A, B, C, Y, W) sono rilevanti dal punto di vista clinico e capaci di provocare malattia ed epidemie. In Italia, i sierogruppi più frequenti che causano meningite e sepsi sono il B e C.

Oltre alla vaccinazione nell’età evolutiva (a 13-15 mesi e nell’adolescenza), si raccomanda l’immunizzazione, con vaccino anti-meningococco C coniugato, dei soggetti a rischio perché affetti da alcune patologie o per la presenza di particolari condizioni di vita. In Italia esistono due tipi di vaccino anti-meningococco C che possono essere utilizzati nei bambini: il vaccino coniugato contro il solo sierotipo C (MenC) è il più frequentemente utilizzato, si può somministrare a partire dal terzo mese di vita e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente (Mcv4), che protegge dai sierotipi A, C, W e Y . In Italia il Piano nazionale vaccini prevede l’utilizzo del MenC in tutti i bambini di età compresa tra 13 e 15 mesi e del coniugato tetravalente negli adolescenti.

Antimeningococcica (meningococco B, gratuito per i nuovi nati dal 2017)

Il vaccino protegge contro la maggior parte dei ceppi circolanti di meningococco B. A partire dal 2017 (con l’approvazione del nuovo Piano vaccinale), i bambini devono ricevere tre dosi tra il 3° e il 6° mese i vita, da somministrare in seduta separata rispetto agli altri vaccini per evitare un aumentato rischio di febbre, e una quarta dose intorno al 13° mese. I bambini non precedentemente vaccinati di età compresa tra i 2 e i 10 anni devono ricevere 2 dosi di vaccino per l’immunizzazione primaria, con un intervallo tra le dosi di non meno di 2 mesi. Gli adolescenti (di età pari o superiore agli 11 anni) e gli adulti devono ricevere 2 dosi di vaccino, con un intervallo tra le dosi di non meno di 1 mese.

Anti-varicella (gratuito per i nuovi nati dal 2015)

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster (Vzv), della famiglia degli Herpes virus. La malattia si trasmette quindi soltanto da uomo a uomo.

A partire dal 2015, i bambini devono ricevere 2 dosi di vaccino: la prima dose tra i 13 e i 15 mesi di età; la seconda a 5-6 anni di età. I giovani dai 12 anni di età e gli adulti (che non hanno avuto la varicella e non sono stati vaccinati) debbono ricevere due dosi ad almeno 28 giorni di distanza tra loro. Il vaccino è controindicato per gli individui immunodepressi. È consigliato invece alle persone che per motivi professionali hanno un maggior rischio di acquisire l’infezione (come il personale scolastico) o trasmetterla a persone ad alto rischio di complicanze gravi (come gli operatori sanitari). Inoltre, la vaccinazione è particolarmente indicata per le donne in età fertile che non hanno già avuto la malattia, per evitare un’eventuale infezione in gravidanza e i conseguenti danni al bambino.

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