Caserta – Mancano pochi giorni dal verbale decisionale dei tre commissari composta da Maurizio Masciopinto, prefetto, Laura Mattiucci, viceprefetto aggiunto, e da Gianfranco Mozzillo, maggiore della guardia di finanza, inviati dal Ministero degli Interni, che hanno passato al setaccio atti e documenti al Comune di Caserta per verificare eventuali infiltrazioni malavitose.
In questi ultimi giorni, in particolare, nel vergognoso palazzo, un silenzio assordante sembra essere calato .Nessun consigliere comunale ,di maggioranza e di opposizione, sembra volersi esprimere a riguardo. Pare che la commissione di accesso , nel corso delle indagini ,non abbia mai fatto trapelare alcuna indiscrezione sull’ andamento delle indagini . Ma non è tutto. La Commissione di Accesso avrebbe addirittura raccolto, procedento arretroso nel tempo, tutta una serie di documenti risalenti fino al lontanissimo 2005.
La nomina della Commissione di indagine , vogliamo far ricordare ai nostri lettori, provoco’ l’ira di Carlo Marino che defini’ la decisione come un “atto di infamia” attaccando apertamente Gianpiero Zinzi -Lega, suo competitor per la carica di Sindaco alle elezioni amministrative del 2021.
E’ giusto ricordare che la decisione di far subentrare la Commissione di Accesso fu presa dal Ministero dell’Interno sulla base del dossier inviato dalla Prefettura di Caserta, che segnalava i gravi problemi giudiziari che avevano coinvolto importanti esponenti della giunta Marino e dirigenti di peso del Comune, accusati di aver concorso ad affidare appalti comunali in cambio di favori, soldi e voti, a diversi imprenditori, alcuni dei quali ritenuti vicini al clan camorristico Belforte di Marcianise.
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