Caserta – Neppure la pioggia battente proprio nelle ore cruciali della movida ha evitato il quinto weekend consecutivo all’insegna della violenza.
Poco dopo le 23 di sabato, un gruppo di disturbati mentali è arrivato in piazza Dante e immotivatamente hanno iniziato a spostare le grosse fioriere circolari installate sotto i portici del circolo.
L’art. 54 del D.Lgs. 267/00 che prevede che il rieletto Sindaco, quale ufficiale del Governo, sovrintende: a) all’emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalla legge e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica; b) allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria; c) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone preventivamente il prefetto.
Il rieletto, ha ritenuto nell’immediato, di avvalersi delle competenze e della professionalità del T.Col. Gianfranco Paglia affinché fornisca indicazioni e suggerimenti al Sindaco in particolar nella valutazione di iniziative da intraprendere per le aree del centro urbano che fanno da cornice al cosiddetto fenomeno della “movida” e che sono costantemente nel week end teatro di comportamenti violenti ed intemperanze.
Siamo in attesa, sperando che nel mentre, non si pianga un’altra vittima di movida, che l’ incaricato T. Col. Gianfranco Paglia, Consigliere del Ministro della Difesa dal 2013 e Medaglia d’Oro al Valor Militare, proposto dal rieletto, per la materia: sicurezza cittadina, con particolare riguardo ai fenomeni di “movida” e con l’incarico di coordinare le attività di un tavolo di concertazione costituito dal Comandante della Polizia Municipale (o suo delegato), le associazioni di categoria, i sindacati, rappresentanti del mondo della scuola, il “Comitato Vivibilità Cittadina” e la rete associativa della Città di Caserta , vogliano intervenire seriamente e non in interventi derisori.
Intanto la Di Costanzo presidente dell’ ass.NO movida selvaggia: “Chiediamo l’applicazione dei regolamenti già approvati. Aspettiamo con ansia il confronto anche con le associazioni di categoria perché la situazione è diventata ormai insostenibile per i residenti. È tempo che tutti, responsabilmente, facciamo la nostra parte: scuola, politica, cittadinanza, chiesa, associazioni, siamo tutti chiamati alla sinergia su cui deve necessariamente fondare quella Comunità Educante tanto nominata, desiderata, ma per cui nessuno sta lavorando seriamente. Finché non capiremo questo lasceremo i giovani e giovanissimi alla mercé di una società che ha scelto per loro poche attrazioni, molte delle quali portano solo a colmare vuoti e mancanze, con una fredda competizione fatta unicamente di forza e violenza per misurare un coraggio che nella realtà non esiste. Collaborazione, questa è la parola chiave”.
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