Ronghi (MNS) : Il reddito di inclusione è una misura tardiva, insufficiente e clientelare

“Il Reddito di inclusione approvato dal Governo è una misura tardiva, insufficiente e clientelare che serve solo a fare l’elemosina a meno del 40% dei poveri in Italia ma soprattutto per far rientrare in questa possibilità gli extracomunitari tanto cari alla sinistra”.
E’ quanto afferma il Coordinatore regionale del Movimento Nazionale per la sovranità, Salvatore Ronghi.
“A fronte di un milione e mezzo di famiglie povere in Italia, secondo i dati Istat, la misura si rivolge ad appena quattrocentomila nuclei familiari per un importo di massimo 490
euro, ovvero meno di cento euro a persona per un tempo limitato – sottolinea Ronghi – e prevede tra i destinatari gli extracomunitari che, avendo minor reddito e spesso più carichi
familiari, finirebbero con l’essere avvantaggiati rispetto agli italiani, come dimostrano anche le numerose graduatorie comunali per l’accesso alle case popolari che li vedono collocati prima dei nostri connazionali”.
“Inoltre il provvedimento non è accompagnato da alcuna misura seria e concreta per raggiungere l’obiettivo principale, cioè l’uscita dalla povertà” – aggiunge Ronghi – per il quale “il tema fondamentale non è allungare qualche centinaio di euro con l’approssimarsi della campagna elettorale, come sta facendo il governo Gentiloni, a fini vergognosamente clientelari, ma creare le condizioni per favorire la nascita di nuova occupazione,
indispensabile per reinserire nel mondo del lavoro gli ultracinquantenni che lo hanno perso e i giovani che non lo hanno mai avuto”.
“Con l’ennesima misura inutile e demagogica, la sinistra si avvia alla conclusione di questa dannosa e illegittima legislatura – evidenzia Ronghi – e sono certo che alle elezioni
politiche del prossimo anno gli italiani volteranno pagina e daranno slancio ad un centrodestra al quale imprimeremo quale principio fondante la centralità degli italiani e del lavoro”.