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SI FRUSCIANO PER AVER PITTATO E SCRITTO ‘CASERTA’ SU UN NEW JERSEY

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Si frusciano per delle banalità mentre la città esala l’ultimo respiro e non per il caldo.

Caserta sta morendo sotto tutti i punti di vista…. Perché sono tanti i problemi che affliggono questa città: segnaletica rifatta su strade fatiscenti, negozi che chiudono in ogni punto della città, mercato immobiliare fermo per il nuovo ed in caduta libera per il vecchio.

Cementificazioni autorizzate in zone comode ad amici e colleghi, inquinamento ambientale ai massimi storici, assenza totale di intrattenimento per i giovani, assoluta assenza delle autorità di polizia locale, strisce blu ovunque, illuminazione assente in diverse zone della città con luci accese di giorno e spente di notte. Voragini stradali, aree degradate all’ingresso di Caserta, parcheggiatori abusivi, barboni che fanno sesso in pieno giorno senza preoccuparsi della gente che passa, extracomunitari senza controllo fuori ad ogni attività commerciale e ad ogni semaforo… Continuare ad elencare oltre che mortificante è inutile perché chi deve risolvere i disagi, ha un unico scopo, quello di continuare a prendere in giro i cittadini attraverso  interviste piene di falsi  sorrisini con teatrini e monologhi “aiutati” da giornalisti compiacenti per pochi euri.

Non è mancato il post sul noto social, del presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero che scrive: “…Signori a facit bell a figura…..avete omesso ‘Kestè’…(io per una cosa così mi prenderei a paccheri)”. Ecco, proprio il presidente di Caserta Kest’è, con riguardo all’attuale situazione della nostra città, dichiara:

“ Dobbiamo, sostanzialmente, pensare al solo ed esclusivo interesse della città. Una città che sta morendo, una città in balia delle onde e senza vie d’uscita.

Sono preoccupato, ve lo dico subito, sottolinea Guerriero, perché non vedo prospettive, non vedo obiettivi corali e d’insieme. Vedo solo falsi proclami e non è questo che merita la città, i suoi giovani.

Tutti facciano un bagno di umiltà e pensino al bene comune, inteso come sostegno ai più deboli, agli emarginati, alle ragazze ed ai ragazzi che soffrono perché senza prospettive del futuro. Non bado e non ambisco a vessilli, a poltrone. Bado alla città, alla incessante preoccupazione di chi ha scelto di restare e metterci la faccia,” conclude il presidente di Caserta Kest’è.

  
     
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