“Tu sei la mia amica geniale: devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine”, sussurra dal suo banco Lenù a Lila, mentre si dipana questa storia di emozioni e di donne, di dopoguerra e Meridione, di ambizioni e frustrazioni.
L’amica geniale televisiva, al di là delle fisiologiche differenze dovute alla traduzione intersemiotica letterario-filmica, rimane fedele all’originale nelle atmosfere e nel senso profondo del racconto.
Il debutto della serie tv è stato un evento, così come i quattro romanzi di Elena Ferrante si sono rivelati un successo internazionale.
Sui social, l’hashtag #LAmicaGeniale è diventato trending topic prima ancora che la messa in onda dei primi due episodi iniziasse.
Come, prima ancora che la puntata prendesse il via, qualcuno su Twitter già sottolineava l’importanza del messaggio di cui tetralogia e serie tv si sono fatti portatori: “Stasera inizia #LAmicaGeniale, vediamolo tutti.
E se non l’avete fatto leggete i libri. Per capire quello che diciamo in tanti: l’emancipazione sociale passa dalla cultura, le diseguaglianze si abbattono con la Scuola. Sono i libri a salvare le vite e nazioni”.
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