Continua il processo di appello a carico del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino ed altre 20 persone coinvolte nell’inchiesta “Il Principe e la (scheda) ballerina” , sui legami tra la politica ed il clan dei Casalesi. Oggi, durante l’udienza,il Pubblico Ministero della Dda ha chiesto di sentire nella prossima udienza, rinviata a febbraio, il primogenito del boss dei Casalesi Francesco Sandokan, che da luglio collabora con i magistrati. Saranno i giudici a valutare l’attendibilità delle sue dichiarazioni che verranno depositate nei prossimi giorni e l’eventuale audizione nel processo d’appello.
Secondo l’accusa, Nicola Cosentino, essendo stato il referente politico del clan dei casalesi, si sarebbe adoperato per un finanziamento all’Unicredit di 5 milioni di euro alla Vian di Nicola Di Caterino, la società che doveva edificare un centro commerciale, mai edificato. L’incontro per l’erogazione dei fondi, mai concretizzata, sarebbe avvenuto a Roma nella filiale di via Bari il 7 febbraio 2007.
I giudici di primo grado hanno condannato 13 imputati ed assolto 8. Insieme a Nicola Cosentino vennero condannati Nicola Di Caterino a 11 anni, Gaetano Iorio a 9 anni, Stefano Di Rauso a 9 anni, Mauro La Rossa a 7 anni, Cristoforo Zara a 5 anni, Caterina Corvino a 4 anni, Rossano Tirabassi a 4 anni, Gennaro Abbruzzese a 4 anni, Stefania Porcellini a 2 anni e 8 mesi, Claudio Angeli a 2 anni e 8 mesi, e Marco Galante a 2 anni.
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