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Vinciguerra esce da “Oltre” e si scopre uomo libero (dal senso del dovere)

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La politica locale di Capua sta assistendo a una piccola scossa tellurica che, come si dice in questi casi, non può passare inosservata. Gianfranco Vinciguerra, consigliere comunale e ormai ex esponente del Movimento Civico “Oltre”, ha deciso, di abbandonare il gruppo e di passare ufficialmente in minoranza, segnando la fine di un impegno che, fin dal ballottaggio del 2022, avrebbe dovuto essere al servizio della città. Un atto di incredibile cinismo, che rivela il decadimento della politica capuana, ormai priva di ideali e di coerenza.
Nel 2022, Carmela Del Basso e Gianfranco Vinciguerra, su mandato del comitato direttivo di “Oltre”, avevano sottoscritto un accordo programmatico che prevedeva la collaborazione su questioni fondamentali per Capua, attraverso un impegno condiviso su specifici punti programatici. La delegazione di Sant’Angelo in Formis era stata affidata a Del Basso che ha saputo lavorare con determinazione e passione, dando un volto nuovo a una frazione storicamente dimenticata. Sant’Angelo, oggi, non ha più solo degli uffici decentrati, ma un luogo di aggregazione e servizi, con servizi e attività segnale evidente di un rinascita che ha coinvolto tutta la comunità.
Vinciguerra, d’altro canto, non ha mai saputo affrontare le difficoltà legate alla sua delega alle periferie. Vinciguerra si è limitato a una mera rappresentanza, senza mai riuscire a produrre atti concreti o a fare sentire la sua voce nelle sedi competenti. La sua incapacità di operare ha culminato in un atto di totale indifferenza verso i bisogni della sua città: ad ottobre 2023 ha restituito la delega senza nemmeno informare il movimento, lasciando in sospeso tutte le aspettative di chi aveva riposto fiducia in lui.
Ora, a seguito di un contrasto tra i consiglieri di centrodestra e la segretaria comunale, Vinciguerra ha deciso di abbandonare il consiglio comunale durante la seduta del 6 giugno 2025, segnando così la sua definitiva uscita dal gruppo “Oltre”. In un secondo momento, ha annunciato il suo passaggio in minoranza, promettendo di votare a favore degli atti della maggioranza solo se “utili alla città”. Una dichiarazione che non fa che confermare il sospetto di una manovra politica. Anche fino ad oggi come consigliere del gruppo Oltre, Vinciguerra ha votato solo atti utili alla città, così come da mandato del movimento.
Vinciguerra più che tradire il mandato elettorale che i cittadini di Capua gli avevano conferito, nega dei valori di coerenza e responsabilità politica che dovrebbero essere le fondamenta dell’agire politico al servizio della collettività. Da consigliere comunale, quali atti ha realmente prodotto? Quante segnalazioni di disagi dei cittadini ha presentato agli uffici? Quanti atti ha proposto e discusso in consiglio? Domande a cui Vinciguerra non può rispondere, perché non c’è traccia concreta del suo operato in questi anni. La sua presenza in consiglio è stata segnata da un nulla cosmico, un vuoto totale che ha influito negativamente sulle capacità degli uffici di rispondere ai problemi delle periferie più in difficoltà.
L’uscita dal gruppo Oltre, inspiegabile da un punto di vista politico, potrebbe essere interpretato come un atto puramente opportunistico, motivato esclusivamente dagli interessi personali e non dal bene collettivo. Le sue scelte forse sono state dettate dalla volontà di avvicinarsi al centrodestra in vista delle imminenti elezioni provinciali e regionali, dove voterà per la Lega in quanto legato a Massimo Grimaldi, ex FdI.
Monitoreremo attentamente la situazione, perché quello che è accaduto è sintomatico di un decadimento politico che ormai caratterizza il nostro territorio. Un territorio che non ha più ideali né coerenza. Vinciguerra, con il suo avvicinamento al centrodestra, ha tradito i suoi elettori e l’intera città. La nostra indignazione è totale. Il passaggio al centrodestra di Vinciguerra non è solo un tradimento nei confronti del suo movimento, ma anche una dimostrazione di come la politica locale possa essere svuotata di ogni valore. Questo non è più tempo per giochi di potere, ma per il riscatto di una città (e oltre che Capua è un discorso che vale per almeno la metà dei comuni di Terra di Lavoro) che merita ben altro.

  
     
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